La musica di Regina Spektor ha accompagnato buona parte del nuovo millennio e dall’alto dei suoi ventuno anni di carriera potrebbe ormai guardare al futuro con un pizzico di tranquillità . Un atteggiamento che però non le si addice visto che continua a considerare le canzoni come un enorme parco giochi dove sperimentare a volontà , seguendo l’estro e la sua innata curiosità . Unisce le forze con John Congleton per il primo album in sei anni e il risultato sono dieci brani eclettici, vivaci, tessuti con la cura e la pazienza di una novella Penelope.

Inizio epico affidato a due dei tre singoli, “Becoming All Alone” e “Up The Mountain”, che fanno dialogare l’amato pianoforte con sincere armonie e ritmi sincopati in orchestrazioni complesse e incalzanti. Clima avventuroso che continua anche con la melodica “One Man’s Prayer” trascinata da tastiere e drum machine verso l’electro pop. “Raindrops” è un classico: ballata dolcissima e delicata solo piano e voce, presente da anni su Youtube resta essenziale senza perdere brillantezza. “SugarMan” invece sorprende col suo tono giocoso e serio allo stesso tempo, un esperimento dadaista in stile St. Vincent.

C’è sempre un testo che colpisce più degli altri nei dischi di Regina Spektor e in “Home, Before And After” la palma spetta a “What Might Have Been”, piglio teatrale e falsetto appuntito tutto gestito con la forza prepotente della migliore Amanda Palmer. “Spacetime Fairytale” riprende e amplia il discorso iniziato con “Becoming All Alone”, otto minuti che sanciscono l’incontro perfetto tra melodia e arrangiamenti orchestrali. L’intensa “Coin” è invece una di quelle storie fuori dal comune, un po’ fiabesche che la Spektor sa raccontare così bene.

Il terzo singolo “Loveology” suonato per anni dal vivo trova casa in questo ottavo disco, il posto giusto per un pezzo che s’inserisce senza sforzo nella trama avvincente di un album che arriva ai saluti con un’altra ballata: la speranzosa “Through A Door” celebrazione senza retorica del ritorno a casa, dopo tanto viaggiare. Versatile, maturo e consapevole “Home, Before And After” mostra una Regina Spektor elegante e sicura di sè. E’ l’artista libera di sempre, capace di navigare tra stili e linguaggi.

Credit Foto: Shervin Lainez