Dieci anni di carriera per i beneventani 23 And Beyond The Infinite che nel 2021 sono diventati un trio da quartetto che erano. Il loro sound corposo, tenace, non ne ha risentito e Cosimo Boscaino, Vincenzo Concia e Gianluca Timoteo possono tranquillamente pensare al futuro, agli otto brani del nuovo “Lumen Del Mundo” registrato in presa diretta da Raffaello Pisacreta e masterizzato da James Aparicio (ingegnere del suono di Spiritualized, Nick Cave, Mogwai, Liars).
Un viaggio lungo strade psichedeliche con echi surf e desert rock, post punk, indole garage enfatizzata dalla scelta di suonar tutto dal vivo. Affiatamento, zero sovra incisioni e un’intesa che non svanisce col tempo che passa. Questa la ricetta di un album ricco di suggestioni, tiratissimo fin dalle prime note di “Infinite #23” con un bel basso che contagia anche l’inizio di “Knives”, vera cavalcata tra western e desert rock che s’incattivisce virando verso il metal. Il punto di forza dei 23 è la conoscenza profonda degli stili che vanno a padroneggiare, rallentando e alzando a piacimento il ritmo.
Possono essere ipnotici o trascinanti, melodici, arrabbiati o entrambe le cose come in “Horsedance” con una doppia voce incalzante e diabolica. Chitarra e batteria furoreggiano, ci sono grinta e passione in quello che i 23 And Beyond The Infinite architettano. Un omaggio molto personale ai Doors nella bonus track “Not To Touch The Earth” mostra il lato più tagliente, distorto, esplosivo di un trio privo di timori reverenziali e giustamente vista la qualità proposta in “Lumen Del Mundo” che ha il DNA di un prodotto internazionale.