Un fotomontaggio, probabilmente fatto con Paint, dove troviamo le immagini di un bambino incazzato e di un’esplosione atomica prese da Pixabay. E vogliamo parlare del font usato per il nome della band e il titolo dell’album? Agli ascoltatori più stagionati torneranno in mente le orripilanti WordArt di Word 97.
No, la copertina dell’esordio degli UltraBomb è tutto fuorchè un capolavoro. Ma a un supergruppo formato da Finny McConnell (voce e chitarra dei Mahones), Jamie Oliver (batteria degli U.K. Subs) e Greg Norton (basso degli Hà¼sker Dà¼) possiamo perdonare anche un simile abominio.
Il trio, nato appena un anno fa, ha registrato tutte le undici tracce di “Time To Burn” in uno studio di Berlino, bruciando le tappe in appena quattro giorni di intenso lavoro. Un disco figlio sì della fretta, ma anche della passione ardente di chi è cresciuto a pane e punk rock. E di punk rock ce n’è davvero molto in questa mezz’oretta scarsa di musica incendiaria ed esplosiva.
Gli UltraBomb non ci stupiscono con effetti speciali o colpi di genio, ma scaricano su noi ascoltatori una montagna di energia sotto forma di hardcore melodico dal fortissimo retrogusto vintage. Tanto basta per dar vita a un album che, pur essendo compatto, genuino e coinvolgente, delude un po’ le aspettative perchè davvero troppo derivativo.
La presenza di una leggenda come Greg Norton vale più di un indizio: gli UltraBomb hanno un legame fortissimo con gli Hà¼sker Dà¼. In effetti ne sono una spudorata copia. Toglieteci il genio compositivo di Grant Hart e Bob Mould e resterete con un apprezzabile regalino destinato a tutti i fan più sfegatati della storica band di Saint Paul. Non male, ma consigliato solo a nostalgici e completisti.