Risorgeremo? Riusciremo anche questa volta a risalire la china? Messi in ginocchio da una pandemia, tramortiti dalle nostre paure, dalle nostre incompresioni e da quel folle sentimento autodistruttivo che da sempre sembra animare il genere umano…forse anche questa volta dalle (nostre) ceneri nascerà qualcosa. Tom Lugo non è mai stato uno che ci è andato giù piano. Ha cantato cupezze, disperazioni, buchi neri capaci d’inghiottire la nostra mente, mentre il suo shoegaze claustrofobico ci riempiva le orecchie, distorcendo il nostro mondo, non solo le chitarre.
Eppure proprio da lui arriva questo messaggio di speranza, immerso in canzoni che, dopo l’incendio dello studio della band, sembrava potessero non trovare mai la luce. E invece ecco che “From The Ashes”, che è un disco bellissimo.
Il mondo intorno a noi non è messo bene, ne siamo consapevoli, ma è il nostro occhio, è il nostro stato d’animo che sembra essere cambiato. Dove prima non si vedeva una piccola luce ora la volontà è proprio quella di non abbandonarsi completamente a riverberi che possono completamente annullare la nostra mente. Le chitarre sono rumorose ma con sapienza, senza voler mai strafare o annichilirci, la ritmica stessa non si butta mai a capofitto in un brano, anzi, sa giocare magnificamente, creando magiche aspettive (“It Disintegrates”) e lavorando per non colpire mai duramente. C’è come un tocco psichedelico in quetso disco, come se i J&MC fossero in vacanza con i Flaming Lips per creare qualcosa che catturi la mente e non solo le orecchie. Ci sono alcuni fra i migliori ritornelli mai concepiti dalla band, di quelli che entrano subito in testa (“As Good As It Gets” o “All The Lies”) e ci piace tantissimo che sia rimasto qual gusto lo-fi che da sempre contraddistingue i Stellasrscope.
“No More the Chance” ha questa chitarra liquidi che ci fa impazzire e lasciatemi lodare quella perla sonora che risponde al nome di “Rings True”, in cui il dream-pop iniziale viene letteralmente brutalizzato in qualcosa di epico e distorto, come se una pulsione inaspettata trasformasse la nostra calma in una voglia immediata di urlare e farci sentire…che canzone magnifica.
Il mio album preferito degli Stellarscope. Complimenti Tom!
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Stellarscope: Bandamp