Vince Clarke dopo aver praticamente quasi per intero realizzato il primo album “Speak and Spell” dei Depeche Mode decise di abbandonare il progetto.
Nonostante il successo del secondo singolo estratto “Just Can’t Get Enough” e un tour che li vedeva in continua crescita crebbe sempre di più il contrasto tra Clarke e il resto della giovanissima band.
All’epoca si raccontava che il problema fosse nato per la differenza di obiettivi che il ventunenne e più maturo Vince aveva stabilito essere il raggiungimento del successo, da perseguire attraverso una linea più pop da dare alla band, cosa che non trovava l’approvazione degli altri componenti.
Non credo che alla base della rottura ci fosse solo una motivazione del genere, magari piuttosto un problema di leadership tra due forte personalità , la sua e quella del giovane e talentuoso Martin Gore che poi prenderà in mano i Depeche Mode e ne segnerà il futuro carico di successi.
Clarke all’epoca era uno degli aspiranti re del synth pop e aveva già altri brani pronti da proporre, l’incontro con la cantante Alison Moyet risultò un mezzo miracolo, la combinazione dei suoi sintetizzatori e della voce con tinte blues di Alison era perfetta e fulminante.
In quel periodo l’utilizzo dell’elettronica iniziava a dare i primi risultati anche dal punto di vista commerciale trasformando gli sperimentatori in fenomeni mainstream, dagli Human League, ai Soft Cell, ai Tears for Fears fino agli Eurythmics e tanti altri ancora, si apprestavano a scalare per anni le classifiche inglesi e mondiali.
Il primo singolo che i neonati Yazoo pubblicarono fu “Only You”: mi immagino i discografici della Mute come si sfregarono le mani quando lo ascoltarono per la prima volta, il brano, nella sua semplicità , era una bomba, capace di catturare non solo gli amanti del genere ma anche l’ascoltatore distratto.
Forte di una melodia irresistibile e della solita maestria ai sintetizzatori, si appoggiava sulla la voce della Moyet che riusciva ad impreziosire il brano con la sua originale vocalità , una cantante dotata di forte personalità che traspariva nell’interpretazione dei brani e che avrà anche un peso anche nel futuro scioglimento della band.
Il 45 giri, che aveva come lato B un altro brano incredibile “Situation”, scalò immediatamente le classifiche di mezza Europa, compreso l’Italia, raggiungendo i primissimi posti in Inghilterra, la scommessa era riuscita, gli Yazoo avevano catturato l’attenzione di tutti.
Il secondo singolo “Don’t Go”, che apre l’album, andò altrettanto bene sfondando anche nelle classifiche americane insieme a una nuova versione di “Situation”, gli Yazoo non solo vendevano bene ma venivano suonati anche nei club e nelle discoteche che iniziavano a trasformarsi e a variare le loro scelte musicali.
“Upstairs at Eric’s” era attesissimo e la sua uscita fu accompagnata da vendite importanti anche perchè l’album era pieno di brani capaci di catturare immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore grazie alla perfetta combinazione delle qualità di Clarke e Moyet.
L’album non si limitava di certo solo ai singoli e la partecipazione di Alison non si limitava al semplice ruolo di interprete come magari qualcuno poteva pensare, era autrice in solitaria di ben quattro brani che denotavano una certa qualità e la sua importante personalità .
Uno di questi era “Midnight”, estremamente interessante è un elettro blues bellissimo e intenso ancora oggi valido e emozionante, poi c’erano “Winter Kills” una ninna nanna oscura, “Goodbye 70’s” e “Bring Your Love Down (Didn’t I)” più ritmati e dalle potenzialità dance.
Da segnalare anche alcuni brano scritti da Vince Clarke come l’ottima “In My Room” e “Tuesday” che certificano come Upstairs at Eric’s sia una specie di greatest hits dalla quale non si butta via nulla, un album da riascoltare dopo tanti anni con nostalgico ma immutato piacere.
Data di pubblicazione: 20 agosto 1982
Registrato: Studio Blackwing (London))
Tracce: 11
Lunghezza: 40:29
Etichetta: Mute
Produttori: E.C. Radcliffe, Yazoo
Tracklist:
1. Don’t Go
2. Too Pieces
3. Bad Connection
4. I Before E Except After C
5. Midnight
6. In My Room
7. Only You
8. Goodbye 70’s
9. Tuesday
10. Winter Kills
11. Bring Your Love Down (Didn’t I)