I Death In Vegas tre anni dopo l’exploit di “The Contino Sessions” continuavano a esplorare i confini tra rock ed elettronica con il terzo album, “Scorpio Rising”. Formula invariata rispetto all’illustro predecessore: superospiti, uso ampio di sample e una voglia di divertirsi che non sembrava avere mai fine. Un disco figlio del periodo passato on the road a rinverdire le radici techno tanto care a Richard Fearless e Tim Holmes, nato sulla scia di un’unica traccia (“Scorpio”) utilizzata poi come B- Side del secondo singolo “Hands Around My Throat” cantato da Nicola Kuperus degli ADULT, pionieri dell’electroclash.
Impossibile non ricordare l’hype dopo l’uscita dell’acidissima title track che vedeva Liam Gallagher alla voce e un riff preso in prestito da “Pictures of Matchstick Men” degli Status Quo (Francis Rossi proprio per questo motivo risulta tra gli autori del brano) circostanza che ha acceso la fantasia di molti, soprattutto quei fan degli Oasis che avevano vissuto sulla propria pelle la polemica sui fratelli Gallagher, definiti dai denigratori i nuovi Status Quo (Noel aveva replicato indossando l’ironica maglietta Quoasis).
Un singolo trascinante e ipnotico quello, parte dell’indole di un album dai ritmi spesso orientaleggianti che si avvaleva della partecipazione di L. Subramaniam agli arrangiamenti orchestrali, registrati in India. Come dimenticare poi una cavalcata sfrenata come “Leather” e “So You Say You Lost Your Baby” che schierava Paul Weller e al basso Gary “Mani” Mounfield dei The Stone Roses in un incontro tra generazioni dai toni decisamente mod e psichedelici. L’impatto di “Scorpio Rising” non è stato paragonabile a quello di “The Contino Sessions”, accolto bene ma non all’unanimità dalla stampa inglese e d’oltreoceano regalava comunque molte canzoni da ricordare.
Numerose le presenze femminili: oltre alla Kuperus, la divina Hope Sandoval impreziosiva con la sua inconfondibile dolcezza “Killing Smile” e “Help Yourself”, Dot Allison dei One Dove rendeva ancora più malinconica “Diving Horses”, Susan Dillane dei Woobine portava in dono due performance diversissime tra loro in “23 Lies” e “Girls”. Non sarebbe arrivata un’altra nomination ai Mercury Prize per i Death In Vegas ma “Scorpio Rising” teneva viva la fiamma, tra sogni al Diazepam e adrenalina a fiumi. “If I don’t go crazy, I’ll lose my mind / I saw a life before me, but now I’m blind“.
Death In Vegas ““ Scorpio Rising
Data di pubblicazione: 16 settembre 2002
Registrato: The Contino Rooms, Londra
Tracce: 10 + 2
Lunghezza: 49:51
Etichetta: Concrete
Produttori: Richard Fearless, Tim Holmes
1. Leather
2. Girls
3. Hands Around My Throat
4. 23 Lies
5. Scorpio Rising
6. Killing Smile
7. Natja
8. So You Say You Lost Your Baby
9. Diving Horses
10. Help Yourself
11. Natja l.a.m.f remix
12. XXX