Guardi gli Starcrawler e ti paiono sempre finti, sempre in posa in ogni momento. Io non riesco proprio a trovare uno straccio di personalità in questo quartetto americano. Sempre indecisi e ballerini nel look, indecisi pure nella musica, disperati a cercare di mettere i piedi in più scarpe…che poi si chiamino Hole o Nirvana o Distillers o Rolling Stones poco importa, anzi, mi correggo, importa perchè con loro bene o male sempre lì si va a parare. Se non altro possiamo dire che i ragazzi sono leggermente più interessanti e accattivanti di quei derelitti di Pale Waves, che oltre ad Avril Lavigne proprio non riescono ad andare, già qualcosa ok, ma sempre poco, pochissimo.
Sta di fatto che la sempre magrissima Arrow De Wilde guida la sua truppa sulle montagne russe di una partenza tutta (pesudo) grinta e muscoli, tra punk e anni ’90, poi la parte centrale annaspa drammaticamente in un rock annacquato che pare giusto di sentire Courtney Love che si è data al dad rock: melodie facili facili, arrangiamenti cotonati e bolsi e accendini accesi. Terrificanti.
“Runaway” prova a recuperare un po’ di vigore, ma “Better Place” ci riporta giusto a una ballata che sembra un incrocio tra i Poison e la solita Courtney che si è alzata dopo una notte in cui si è gonfiata di grappa e prova a strimpellare, in acustico, qualcosa di romantico.
Niente da fare…inutilità all’ennesima potenza. Bocciati.