Il loro quinto LP, “Goons Be Gone”, era uscito a giugno 2020, ma ora i No Age sono pronti a far sentire al mondo il suo successore: iniziato prima della pandemia nel loro vecchio studio (da cui sono stati sfrattati) e poi terminato nel garage del chitarrista Randy Randall, questo nuovo disco è il loro primo a essere interamente registrato e prodotto dalla stessa band californiana senza l’aiuto di altre persone esterne.
Il duo losangelino approfitta di questa nuova occasione per sperimentare e imbattersi in nuovi territori sonori, disegnando anche numerosi pezzi strumentali, che riescono a sorprendere i fan.
Randall e il batterista e frontman Dean Allen Spunt iniziano proprio con una di queste tracce il loro nuovo album, “You’re Cooked”: il brano è costruito con piano, synth e qualche percussione e li vede muoversi su inaspettati terreni ambient che sembrano un perfetto invito all’ascoltatore per riposarsi.
Anche la successiva “Compact Flashes”, si presenta con un intro strumentale di batteria e drum-machine, prima che la voce di Dean entri a far parte della canzone dopo oltre un minuto: anche qui la saltellante atmosfera ““ che ha sì un’anima punk ““ non è però quello che ci saremmo aspettati dai due bravi musicisti statunitensi.
Anche le canzoni che sembrano ripercorrere il loro percorso più tradizionale, come succede, per esempio, in “Plastic (You Want It)”, dove la chitarra disegna melodie punkeggianti e piacevolissime e i vocals di Spunt risultano molto tranquilli, c’è un’importante presenza di beat che aggiunge al brano un interessante volto più elettronico.
Raggiungendo il centro del disco troviamo “Violence” che, con la sua chitarra fuzzy, le potenti percussioni e le grida del frontman, ci riporta invece verso il passato più punk e fragoroso del duo losangelino, regalandoci comunque una bellissima melodia noise-rock e momenti di pura esaltazione.
“Rush To The Pond” vede la chitarra acustica come protagonista, tuffandosi poi in un energico, nostalgico e perfetto mix tra melodia e malinconia, in cui si possono trovare anche alcuni elementi psichedelici.
Dopo che l’ennesimo pezzo strumentale, “Blueberry Barefoot”, disegnato con synth e batteria, ci porta di nuovo su territori ambient decisamente rilassanti, è il singolo “Andy Helping Andy”, anch’esso senza la presenza della voce di Spunt, che chiude il disco utilizzando droni ed elementi elettronici per portarci verso atmosfere pure e pacifiche.
I No Age sono riusciti a portare nuove e piacevoli sensazioni con questo nuovo disco, andando a calpestare con buon coraggio terreni a loro sconosciuti: probabilmente il maggiore tempo libero causato dalla pandemia li ha aiutati a sperimentare maggiormente rispetto al passato e il risultato è davvero interessante e di gran valore.
Photo Credit: Benjamin Clark