E’ sempre stata affascinata dalle idee Marina Tadic, dalla loro provenienza e da come e quanto possano crescere se si concede loro il giusto spazio, l’attenzione che meritano. Spirito creativo che la musicista e artista di origini olandesi e croate trasporta in Eerie Wanda, il progetto solista a cui si dedica da ormai diversi anni. L’indie pop degli esordi ha assunto morbide tinte psichedeliche nel secondo album “Pet Town” e cambia ancora pelle in “Internal Radio” uscito sempre per l’industriosa etichetta Joyful Noise.
Il disco della svolta, trentatre minuti d’ipnotica dolcezza in cui Marina Tadic lascia alle spalle rabbia e incertezze, esorcizza i demoni e diventa l’artista che forse ha sempre voluto essere anche a costo di abbandonare momentaneamente l’amato guitar pop (“Birds Aren’t Real” e “Puzzled” a parte comunque dall’anima ben più oscura della media) per le influenze sperimentali, elettroniche che popolano “NOWx1000” e rendono vibranti le melodie di “Long Time” con una cavernosa drum machine o la spigolosa “On Heaven” tutta giocata sul contrasto tra voce e arrangiamento.
Vulnerabilità , voglia di mettersi in gioco, di rischiare camminando sul filo in “Someone’s In My House” per poi trovare la strada di casa con la rarefatta, spettrale, intensa “Sister Take My Hand”. Eerie Wanda supportata dal co ““ produttore Kramer e dal chitarrista Adam Harding scolpisce un universo musicale fatto di essenzialità e minimalismo, senza rinnegare il passato ma costruendo su quelle solidissime basi per reinventarsi con immutata eleganza. Oggi è un’artista più matura, completa, consapevole, che affascina e sa osare manipolando le frequenze della sua piccola stazione radio interiore.
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