Il percorso musicale di Gnut, cantautore partenopeo che da anni unisce tradizione e modernità tra le righe di un folk delicato e verace, raggiunge una nuova sospirata maturità con questo quarto album. “Nun te ne fa’” è una filosofia di vita in realtà , non dare troppo peso ai problemi e vivere il presente con quel pizzico d’ironia tipica dell’indole napoletana che tinge d’ottimismo anche i momenti più bui.
Il sodalizio con il poeta Alessio Sollo e con Piers Faccini, qui nelle vesti di produttore, dona al disco un suono caldo e familiare, molto curato nella scelta degli strumenti e negli arrangiamenti che vedono la partecipazione del jazzista Simone Prattico alla batteria, di Michele Signore al violino, viola, lira pontiaca, mandolino, mandoloncello e Luca Rossi alla tamorra. Altrettanto ricco il parterre di voci che accompagnano quella di Gnut: Ilaria Graziano e Fausta Vetere de la Nuova Compagna di Canto Popolare in “Colpa Mia”.
Un gruppo affiatato che dimostra il suo valore nei pezzi più ricercati (“Duje Vicchiarielli”) e lascia largo spazio alla melodia più pura in “Chella Notte” e “Anche Per Te” o “Nuvola”. Non rinnega il passato Gnut, la passione per Nick Drake e Elliot Smith va sempre di pari passo con l’ammirazione per Roberto Murolo e nei momenti più blues (“Come Se” ad esempio) il passo dell’album diventa felpato e cadenzato. Il disco della maturità dicevamo e forse anche quello della serenità , “Nun te ne fa’” è un “don’t worry be happy” d’autore.
Credit foto: Alessandra Finelli