Sono in giro da tanti anni questi Smut di Chicago, ma in realtà le loro uscite sono poche. Tra l’altro la band ha attraversato evoluzioni sonore piuttosto importanti che l’hanno portata a questo nuovo, delizioso album, ricco di guitar-pop che guarda con affetto agli anni ’90. Nell’attesa (e nella speranza) che prima o poi i favolosi Night Flowers tornino in pista, beh, ascoltate il nostro consiglio e godetevi “How The Light Felt” che sicuramente eseguirà alla perfezione il suo compito, andando a riempire il vuoto di melodie immediate, jangle leggero e delicati riverberi (zuccherosamente) shoegaze/dream-pop.
A dire il vero il primo brano ci ha fatto sussultare, perchè sembra davvero che quel ritmo incalzante e ballabile e le chitarre rumorose ci portino dritti dritti a una nuova “Twisterella” dei divini Ride, poi in realtà la cose cambiano e si fanno più morbide, più “aggraziate” e meno soniche, se vogliamo, ma la cosa non ci disturba.
All’interno del piacevolissimo album abbiamo brani accattivanti e spigliati come “After Silver Leaves” (che mi ricordano il brio di una band come i Secret Goldfish, tanto per dare qualche coordinata), arpeggi delicatisismi (“Believe You Me”), una preziosa favola pop-folk quasi alla Sundays (“Person Of Interest”) e un morbido sogno ad occhi aperti (“How The Light Felt”). Molto interessante anche “Morningstar”, che ha una base ritmica secca e cruda, poi ecco una tastiera che aggiunge una leggera melodia e nel finale arriva un vortice sonoro su una base drum and bass, che sorpresa davvero! La stessa “Unbroken Thought”, che chiude il disco, lavora sul ritmo, sperimentando un po’ su un lavoro chitarristico educato e classicamente pop-folk.
C’è sempre un gusto agrodolce nella musica degli Smut, come se una base di malinconia non ci lasciasse mai, nemmeno nei momenti più spensierati e, per noi, amanti del guitar-pop “da cameretta” questa è vera manna dal cielo.
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