C’è qualcosa di morriconiano e decisamente cinematografico nel DNA di Jon DeRosa, allievo di LaMonte Young e musicista dai diversi interessi capace di passare dal folk gotico dei Dead Leaves Rising al dream pop al chamber pop al country folk sperimentato con i Pale Horse And Rider. Senza dimenticare Aarktica, la sua principale incarnazione, ardite spoglie sotto cui pubblica album da una ventina d’anni a questa parte. “No Solace in Sleep” è probabilmente uno dei suoi dischi più noti e ricordati, anche se il sound di Aarktica è cambiato con il tempo e l’esperienza tralasciando gli echi drone e ambient per esplorare altre strade.
Il nuovo album “We Will Find The Light” arriva tre anni dopo “Mareación”, prodotto da Lewis Pesacov (già collaboratore di Best Coast, FIDLAR, Generationals, Local Natives, Oberhofer) è stato caldamente raccomandato da Alan Sparkhawk dei Low che non ha lesinato elogi per questi cinquantasette minuti: “Un viaggio bello e dinamico tra sinfonie ambient elettriche e intime canzoni umane“. Detto da uno come lui, vero appassionato oltre che autore sopraffino e lontanissimo da ogni sospetto di piaggeria è un complimento enorme e meritato.
Il piccolo mondo creato da Aarktica è fatto di equilibri sottili, un alternarsi continuo di tracce strumentali e cantate senza cali di tensione nè grossi passaggi a vuoto. “Like Embers”, “Celestial Transmission” nata come suite per chitarra classica ancora oggi strumento principale di DeRosa e poi trasformata in un brano ambient che poco ha a che fare con quelle origini, la dolcissima e vulnerabile “Goodnight”, “A Quiet Place” hanno il passo e l’eleganza di una colonna sonora. Si muovono sicure tra elettronica e gli arrangiamenti orchestrali del violoncellista Henrik Meierkord creando atmosfere dark che toccano il culmine con “Bridge Of Fire”, “May It Be So” e un’accorata, dolorosa “Delicate Waltz of Shadows” che riprende il filo di “Goodnight” con la stessa intensità .
C’è spazio anche per momenti riflessivi come il country che accompagna la dolente “Can’t Say I’ve Missed You” e due cover di puro folk: “Olha o Sol Que Vai Nascendo” della portoghese Mariana Root qui cantata con Nicole LaLiberte e “Sirenita Bobinsana” del peruviano Artur Mena che ben si amalgamano con il mood di “We Will Find The Light”. Il finale è tutto per la title track, che chiude il cerchio aperto con “Like Embers” e il tono diventa liberatorio, speranzoso. Sparkhawk non sbagliava dunque a consigliare l’ascolto di un disco decisamente ambizioso, ricco di spunti sonori, che lega abilmente mondi distanti tra loro senza sforzo apparente. Uno degli album più complessi e completi registrati dal veterano Jon DeRosa.
Credit foto: Joelle Hannah