I Kiwi Jr. hanno sfornato ben tre album in appena tre anni: il loro lavoro più recente, “Chopper”, è uscito lo scorso agosto per la prestigiosa Sub Pop Records di Seattle. Registrato a Toronto, la città dove la band originaria dell’isola del Principe Edoardo ora risiede, il disco è stato prodotto da Dan Boeckner, figura di spicco della scena indie canadese. Noi di Indieforbunnies.com abbiamo approfittato di questa nuova release per contattare via e-mail il batterista della formazione canadese Broham Moore e farci raccontare maggiori dettagli sul loro nuovo LP. Ecco cosa ci ha detto:
Ciao ragazzi, come state? è uscito il vostro terzo disco: come vi sentite?
Mi sento bene. Davvero bene.
Il vostro nuovo album si chiama “Chopper”: c’è un significato particolare dietro a questo titolo? Cosa ci potete dire di quell’elicottero sulla vostra copertina?
Il concetto iniziale dell’album era “Kiwi at night”, vibrazioni da grande città . Poi abbiamo fatto qualche concerto a Los Angeles nel bel mezzo delle registrazioni. La prima sera siamo andati in giro ed era caldo e buio, con elicotteri che illuminavano ogni negozio all’angolo e ogni bancarella di cibo. Volevamo che l’album si sentisse così. Forte come il diavolo a mezzanotte. Janne-Marie Dauer ha realizzato il dipinto basandosi su questo tipo di atmosfera. Il padre della mia ragazza pensa che l’elicottero nel dipinto sia un Bell 206 Jet Ranger.
Com’è stato il vostro processo creativo questa volta? Nel nuovo disco ci sono più synth: quali sono stati i maggiori cambiamenti rispetto ai vostri precedenti lavori?
è stata la prima volta che abbiamo lavorato con un produttore, il che è stato davvero fantastico. Dan (Boeckner dei Wolf Parade) ci ha sostenuto e incoraggiato a provare nuove idee e strumenti. Dan sa suonare qualsiasi cosa e ha una grande esperienza in studio. Registrazione, mixaggio, masterizzazione, Dan ha fatto tutto. è una persona fantastica da avere in ogni fase.
Il vostro terzo album è stato prodotto da Dan Boeckner dei Wolf Parade: cosa ha aggiunto al vostro sound? Come è stato per voi lavorare con un musicista così importante e rispettato della scena musicale canadese?
è stata un’idea di Dan quella di andare a prendere il tipo di sintetizzatori che abbiamo finito per usare praticamente in ogni canzone. La guida e la conoscenza di Dan hanno avuto un ruolo enorme nel dare forma al disco. Credo che l’amore e il rispetto che noi (e tutti gli altri) nutriamo per Dan trascendano la scena musicale canadese. Dan è globale.
Cosa ci potete dire dei vostri testi? Sono personali? Pensate che possano essere stati in qualche modo influenzati dalla pandemia?
Jeremy (Gaudet, vocals) scrive tutti i testi, quindi non posso parlare di questo. Quello che posso dire è che Jeremy passa molto tempo su una barca da diporto. Jeremy vi dirà che è uno yacht, ma non è così: è una barca da diporto. Un tizio del negozio di barche ha venduto a Jeremy un dayboat con un pretesto. Comunque, ho visto Jeremy sedersi là fuori per ore a trarre ispirazione, fumando la pipa e battendo i pollici sull’androide con fervore.
I vostri dischi sono usciti nel 2020, 2021 e 2022: avete avuto la possibilità di fare qualche concerto negli ultimi due anni e mezzo?
Dopo “Football Money” abbiamo avuto un certo slancio e siamo appena tornati da un tour nel Regno Unito proprio prima che la pandemia iniziasse e ci mettesse i bastoni tra le ruote. Purtroppo “Cooler Returns” è stato quello che ha sofferto di più, perchè avevamo poche possibilità di viaggiare e il disco è uscito durante il periodo di picco della pandemia. Finora “Chopper” è tornato più o meno alla normalità . Abbiamo girato gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito e l’Europa. Ci sono stati alcuni intoppi nei viaggi, ma nel complesso le linee di tendenza sono state buone. Alla fine del mese suoneremo alcune date sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Los Angeles è la nuova New York.
A settembre sarete in tour in Europa: cosa vi aspettate? è la prima volta che andate in Europa?
è stata la prima volta della band nell’Unione Europea. Non eravamo sicuri di cosa aspettarci alla prima visita, ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Tutti gli spettacoli erano pieni di gente e l’ospitalità nell’UE non ha eguali. Dopo aver viaggiato senza sosta, suonando 10 concerti in 5 Paesi in 11 giorni, un pasto caldo e una birra fredda in una stanza tranquilla possono sembrare un miraggio.
“Chopper” è il vostro secondo disco con la Sub Pop Records: come vi sentite a lavorare con un’etichetta così leggendaria?
Leggendaria è la parola giusta e tutti quelli che incontriamo e che lavorano lì sono all’altezza di questo nome. Persone genuine che vogliono pubblicare musica veramente buona. è un vero onore.
Il Canada ha una grande scena musicale: c’è qualche nuovo artista interessante che vorreste suggerire ai nostri lettori?
Galleggiando sul dayboat (non uno yacht) di Jeremy, guardando il lago Ontario, mi rendo conto che abbiamo raggiunto una certa età in cui molte delle band che conosciamo sono in circolazione da un po’. Non sono più così emergenti come un tempo e alcuni sono piuttosto noti. E questo va bene. A volte ci si sente ansiosi e spaventati, ma poi si nota il modo in cui il sole tramonta sul lago mentre si viaggia a 20 nodi all’ora e l’anima si ristabilisce.
Un’ultima domanda: può scegliere una delle sue canzoni, vecchie o nuove, come colonna sonora di questa intervista?
“Parasite II”!
Photo Credit: Laura-Lynn Petrick