Martino Adriani torna sulla scena con un terzo album che mette insieme la fitta pubblicazione di inediti editi nel 2022 oltre a una buona serie di inediti, in una tracklist densa di riferimenti musicali diversi e disparati, utili a raccontare una visione poliedrica del mondo che passa attraverso il new soul, la canzone d’autore, il brit pop e un certo gusto per la psichedelia. Si definisce “post-cantaurore” e devo dire che tutto sommato questa etichetta non è affatto strana. Mai ridondante, capace di usare arrangiamenti spesso diretti e mai fin troppo pretenziosi: un disco che scorre piuttosto bene.
Il piglio pop del cantautore non cede alle lusinghe del mainstream e si esprime attraverso uno stile piuttosto personale, che oscilla tra più mondi con buona capacità funambolica.
«In questo album ci sono occhi pieni di bombe di un amico incompreso, occhi che si incontrano, si innamorano e poi si allontanano » dice lo stesso Martino, raccontando il suo album «Occhi sinceri di una madre, occhi che sorridono ma nascondono affanni. Occhi di un viaggio che passa per Mumbai e per l’Inghilterra, che attraversa l’Italia, da Napoli a Venezia, ma non scorda i paesi di provincia, quelli delle radici. Un viaggio che si conclude in uno sguardo, quello della persona amata, la Venere che riesce a regalarci quiete ».
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