Ci fa molto piacere il ritorno di Alela Diane che, dopo oltre quattro anni e mezzo dall’uscita del suo quinto LP, “Cusp”, ha pubblicato a ottobre questa sua nuova fatica sulla lunga distanza.
La musicista californiana di stanza a Portland l’ha registrata tra la primavera e l’estate 2021 insieme all’esperto produttore Tucker Martine (The Decemberists, Neko Case, My Morning Jacket), mentre Heather Woods Broderick si è occupata degli arrangiamenti: inoltre la lista degli ospiti che l’hanno aiutata in questo disco è davvero pregevole e include gente come Carl Broemel (My Morning Jacket), Scott Avett (The Avett Brothers), Eli Moore (Lake), Mikaela Davis, Luke Ydsitie (Blind Pilot) e Ryan Fracesconi (Joanna Newsom).
La press-release ci dice che questo nuovo album è stato fatto durante un periodo di importante transazione personale per Alela che, proprio nelle settimane delle registrazioni, ha venduto la sua casa, comprata a 26 anni con le sue prime royaltes e piena di memorie, per traslocare in una nuova nella zona sud-est di Portland: nelle undici canzoni che compongono questo disco, che prende il nome dal libro di Lewis Carroll “Through The Looking Glass”, la folk-singer statunitense tratta di argomenti come l’isolamento, i cambiamenti climatici e i posti sicuri dove trovare conforto.
La bellezza che ci potremmo aspettare da questo LP inizia a sgorgare sin dall’iniziale “Paloma” costruita intorna al dolce suono di una chitarra e a percussioni molto soft, mentre i vocals di Alela emettono un bellissimo calore umano e ci ricordano le cose migliori delle First Aid Kit.
Impossibile poi non citare la successiva “Howling Wind”, scritta al piano nel suo cortile durante i terribili incendi che hanno devastato la West Coast degli Stati Uniti e proprio la canzone che ha dato il via al processo creativo per questo album: nonostante la drammaticità del brano, la song-writer di stanza a Portland riesce comunque a produrre un certo conforto anche grazie a ottimi arrangiamenti di archi, ad arpeggi puliti e al suono dell’armonica, oltre che a sempre confortanti armonie.
Anche i brani che apparentemente sembrano più scarni sanno comunque dare tanto dal punto di vista umano e strumentale come, per esempio, “Of Love”, che, dopo un inizio con la sola chitarra acustica, trova anche un piano e numerose inserzioni degli archi e diventa semplicemente una pura ed emozionante delizia, pur rimanendo malinconica.
Il singolo “Camellia” è pure triste, ma sa donare ulteriore forza consolatrice, perchè oltre al piano e alle preziose armonie create dalla californiana, il tocco leggero del flauto della Broderick aggiunge un tocco di magia al pezzo.
Altra perla è sicuramente anche “Moth In The Light” con la sua sei corde acustica e ancora una volta dei bellissimi archi ad aprire e chiudere questa canzone dal ritmo saltellante, ma dall’atmosfera incredibilmente raccolta.
“Looking Glass” è un album di rara bellezza e di grandissimo valore in cui Alela Diane, grazie anche all’aiuto di collaboratori di prima qualità , è riuscita a esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni, seppur spesso dolorosi: siamo sicuri che il suo calore e la sua intimità sapranno accompagnarci e riscaldarci in questo inverno appena iniziato.