Ci piace l’EP di debutto dei Perfect Angel At Heaven, terzetto sonico che arriva dall’Indiana. Il loro incisivo alt-rock è tanto nervoso e incalzante, quanto magicamente accattivante. Un groove instancabile, particelle sonore incandescenti figlie di una new wave anni ’80 che non disdegna anche momenti di adorabile lirismo (anche vocale, sentitevi “Miami”, tanto per fare un esempio) musicale, seppur in mezzo a diverse suggestioni sonore. Quello che abbiamo tra le mani è, infatti, un panorama cangiante e mutevole, con i Sonic Youth a dare una linea guida importante, certo. Chitarre slabbrate e rumorose che dialogano con basso e batteria in costante movimento, mentre tutto d’un tratto si sconfina anche nel noise più rabbioso, come se l’esplosione catartica diventasse necessaria, ma tutt’altro che spiacevole. Il tutto in perfetta armonia, con una naturalezza magnifica: tutto scorre alla perfezione.
Ci piace molto lo spazio lasciato alla parte strumentale. Casey e Alex incastrano bene le loro voci e, come abbiamo detto, sanno dare tantissime sfumature molto preziose, ma adoriamo la band quando va a briglie sciolte, lasciandosi trasportare dal vortice del sound, rimanendo comunque sempre a fuoco e coinvolgente, senza scadere nel noioso.
Occhi aperti su questi ragazzi, lo meritano!
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