Volete il botto? Bene, mettiamo sul piatto questo rotondo oggetto in vinile che da Moston (sobborgo di Manchester) ci inonda di violente vibrazioni. Ti possono colpire duro come un pugno poderoso nello stomaco ma allo stesso tempo di danno il tempo di riprenderti, recuperare fiato e prepararti al colpo successivo. E mentre tutto teso attendi il nuovo colpo di forza, vieni invece steso da sorprendenti momenti di delicatezza fusa ad atmosfere drammatiche.
La band si è formata nei primi mesi del 2019 su iniziativa dei fratelli Corry (Ben, voce e chitarra e Dominic, seconda voce e chitarra). Terminata la loro avventura durata ben otto anni con la precedente band The Madding Crowd, i Corry hanno reclutato Paul Worrall (al basso) e Sam Parkinson alla batteria.
Una crescita costante, una forza della natura che si esprime pienamente nelle esibizioni live.
Il concept album è costruito intorno ai tre brani “Flies” che hanno una struttura poetica, aprono l’album, lo smezzano e lo chiudono con la versione più drammatica, calma ma allarmante. Un canto timoroso, la paura si percepisce sulla pelle, paura della guerra, di una catastrofe nucleare, le mosche umane si muovono come uno sciame verso la fine di tutto?
“Everything Will Be Ok” è un brano da ascoltare almeno un milione di volte nella vita, così, solo per darle un senso! Ma dove ha pescato quella linea di basso il nostro Paul? E che dire del crescendo finale? Dove trovano tanta delicatezza?
L’album però ci mostra i muscoli per buona parte della sua durata: “A Working Class Lad” è un singolo di grande successo, un brano che contiene il seme di un dubbio: esiste ancora una classe operaia? Esiste una classe media? Se incontrassi Ben e Dom gli chiederei pure se esisterà ancora l’essere umano, se l’evoluzione ci sta indirizzando verso una giusta direzione, sempre che esista una “giusta direzione”.
La feroce “DisdainGain”, l’energica “In The Belly Of The Beast” che risale ai tempi dei Madding Crowd, la cruda e cupa “Poet Boy” che tratta di misoginia e predatori di fanciulle, il gran bel ritmo basso/batteria di “Wooden Spoon Number” arricchiscono e completano un album che, secondo il mio umile parere, può tranquillamente avere quel ruolo di “punto di riferimento” per molti musicisti in cerca d’ispirazioni…