La premessa di Andrea Scanzi è diretta: il mio è un atto d’amore.
Tutto vero, dalla prima all’ultima pagina del suo libro, assistiamo ad un tributo amorevole e a tratti commovente a Giorgio Gaber. L’amore si sa, porta con se un bagaglio denso di altre emozioni. Aspettiamoci dunque una lettura forte, specialmente per chi ha amato e tuttora ama Gaber, la cui mancanza si avvertirà sempre.
Considerato che il suo autore porta in teatro la storia di Gaber da dodici anni, “E pensare che c’era Giorgio Gaber” è un libro che prima o poi sarebbe dovuto nascere. Quello che doveva esser messo in scena in un unica data nel 2011 si è poi trasformato in un fiume in piena di spettacoli che hanno toccato l’Italia più di duecento volte. Con l’appoggio della Fondazione Gaber, Andrea Scanzi ha come obbiettivo tenere vivo il ricordo di un artista che non può assolutamente essere dimenticato ed è partendo dal suo spettacolo che si muove la prima parte del suo libro: con ancora più dettagli infatti scopriamo la carriera del Signor G.
La seconda parte del libro invece lascia spazio ad una serie di artisti come Fossati, Vecchioni, Cremonini, Guccini e altri, tutti impegnati a ad omaggiare l’arte e la figura di Giorgio Gaber.
La sezione “Dicono di Giorgio” è una carrellata di testimonianze incredibili, Guccini parla del suo amico Giorgio e dei discorsi affrontanti con lui ogni volta ache si trovavano insieme a Bologna. Toccante anche il racconto del giornalista Massimo Cotto che ha poturo intervistare Gaber del 2001 quando già malato, nonostante le difficoltà, continuava ad incantare tutti con la sua arte.
Il mondo di Gaber non è di certo un mondo televisivo, non è così facile accedervi, ma con questo libro si riesce a camminare sulla sua storia. Sono passati vent’anni dalla sua scomparsa ed è incredibile quanto la sua ironia e profondità non siano affatto scomparse, anzi spesso e volentieri alcuni suoi pensieri sono così attuali da fare quasi timore.
Pubblicato da Paper First, “E pensare che c’era Giorgio Gaber” descrive alcuni tratti di un uomo tanto coraggioso tanto impaurito. Resta impresso per esempio quanto egli temesse che non restasse nulla dei suoi speccatoli. La vera preoccupazione del suo pubblico, era per caso cercare un posto dove mangiare la pizza dopo un suo show? Cosa restava e cosa resta nella mente di chi ascolta Gaber?
L’arte di Gaber è tagliente, semplice ma complessa. I suoi spettacoli e la sua discografia sono un mondo particolare, è interessante come Scanzi a fine libro scelga di dare qualche dritta al lettore su come ci si possa muovere all’interno dell’universo gaberiano.
Sedetevi comodi e se non lo avete ancora fatto, recuperate il tempo perso, la preziosità di Giorgio Gaber non può esser perduta.
Editore: PaperFIRST
Autore: Andrea Scanzi
Lingua: Italiano
Pagine: 174 pagine
ISBN-10: 8831431218
ISBN-13: 978-8831431217