Quentin Tarantino è tornato, forse, per l’ultima volta.
Il regista di alcuni dei film più indelebili degli ultimi trent’anni, sta preparando quello che, secondo alcune fonti, sarà il suo ultimo film.
“The Movie Critic” è il nome della sceneggiatura che Tarantino ha scritto e sta preparando per dirigere in autunno, secondo le fonti.
I dettagli sulla trama sono segreti, ma le fonti descrivono la storia come ambientata nella Los Angeles di fine anni ’70 e con una protagonista femminile al centro.
È possibile che la storia si concentri su Pauline Kael, una delle più influenti critiche cinematografiche di tutti i tempi. La Kael, morta nel 2001, non è stata solo un critico, ma anche una saggista e una scrittrice. Era nota per le sue lotte combattive con gli editori e con i registi. Alla fine degli anni Settanta, la Kael lavorò per un breve periodo come consulente per la Paramount, posizione che accettò per volere dell’attore Warren Beatty. La tempistica di quel lavoro alla Paramount sembra coincidere con l’ambientazione della sceneggiatura – e si sa che il regista ha un profondo rispetto per la Kael, il che rende più probabile che sia lei il soggetto del film.
Il progetto non ha ancora una casa di produzione; secondo le fonti, potrebbe essere presentato a studi o acquirenti già questa settimana. Una favorita potrebbe essere la Sony, dove Tarantino ha un rapporto stretto con il regista Tom Rothman. La Sony ha distribuito “Once Upon a Time in Hollywood”, l’opera del 2019 del regista sulla cinematografia degli anni Sessanta, e gli ha concesso un accordo unico in cui i diritti d’autore gli vengono restituiti nel tempo. Il film ha vinto anche due Oscar dopo aver ottenuto 10 nomination e ha incassato oltre 377 milioni di dollari in tutto il mondo.
Il regista ha sempre sostenuto di avere un numero limitato di film, affermando di voler dirigere 10 film o di volersi ritirare entro i 60 anni. Lo scrittore e regista ne ha realizzati nove (se si contano i due film di “Kill Bill” come uno) e compie 60 anni alla fine di questo mese.
Nel 2012 dichiarava a Playboy: “
Voglio fermarmi a un certo punto. I registi non migliorano invecchiando. Di solito i film peggiori della loro filmografia sono gli ultimi quattro alla fine. Io sono per la mia filmografia, e un film brutto ne rovina tre belli. Non voglio che nella mia filmografia ci sia una commedia scadente e fuori moda, un film che faccia pensare alla gente: “Oh, cavolo, pensa ancora che sia di 20 anni fa”. Quando i registi diventano fuori moda, non è bello.