Il loro settimo album, “All At Once“, era stato realizzato a febbraio 2018 ed esattamente cinque anni dopo gli Screaming Females ritornano con questo suo successore, realizzato dalla Don Giovanni Records.
Il disco, prodotto da Matt Bayles (Foxing, Pearl Jam, Mastodon), è stato registrato ai Pachyderm Studios, situati in una foresta nel Minnesota e conosciuti soprattutto perché videro la nascita di “In Utero” dei Nirvana.
L’inizio di questo nuovo LP è davvero strano e, in certo senso inaspettato, perchè “Brass Hell” si apre con trentacinque secondi di rumorosi synth che sembrano voler deviare le traiettorie sonore a cui gli Screaming Females ci avevano abituato nelle quasi due decadi di carriera, ma poco dopo è la chitarra della frontwoman Marissa Paternoster a entrare e a diventare subito protagonista con suoni pesanti e quasi metal, supportati anche dall’ottimo lavoro di Jarrett Dougherty dietro al drumkit.
Decisamente meno heavy, invece, “Mourning Dove”, che si sposta verso territori power-pop ricchi di belle melodie, spesso sostenute dalle linee di basso disegnate da Mike Abbate , mentre la voce di Marissa si fa più riflessiva, seguendo i toni malinconici del testo.
Un apertura pop la troviamo anche poco più avanti in “Ornament”, caratterizzata dagli ottimi riff disegnati dalla chitarra della frontwoman, che comunque non nasconde una leggera vena di tristezza nei suo vocals (ricordiamo che “Desire Pathway” è stato scritto pre-pandemia ed è arrivato dopo una rottura sentimentale per Marissa).
“Let Me Into Your Heart”, invece, torna alla potenza delle tracce iniziali del disco, mettendo in luce l’ottimo lavoro della chitarra della Paternoster, che riesce ad adattarsi e a modificarsi anche all’interno della stessa canzone a seconda delle esigenze necessarie.
Dopo diciotto anni la band di New Brunswick, New Jersey, senza nascondere le sue influenze, continua a suscitare interesse e realizza un altro album dalla grande solidità, in cui mette ancora una volte in luce le sue notevoli ed esaltanti capacità tecniche.