È interessante e anche abbastanza originale la proposta musicale dei Leland Did It, una band pugliese di belle speranze che ha deciso di farsi nemica di tutte le persone che odiano gli spoiler. Nel nome del gruppo, infatti, si nasconde la risposta a un celebre mistero al centro di una popolarissima serie televisiva di una trentina di anni fa.
Non aggiungiamo altro sull’argomento – altrimenti finirei per diventare complice del perfido quartetto – e andiamo ad analizzare brevemente l’album “Hotel Moderno”, un lavoro di appena trentuno minuti che rompe un silenzio durato ben sei anni.
Dieci tracce dal forte sapore internazionale dove elementi di alternative rock, post-punk ed elettronica si fondono in un insieme omogeneo di suoni sintetici e chitarre elettriche. Una ricetta innovativa ma neanche troppo, considerando il fatto che le influenze di mostri sacri come LCD Soundsystem, Interpol e Nine Inch Nails, riconosciute dalla stessa band, emergono in maniera abbastanza chiara nel corso dell’opera, seppure in soluzioni sparse e mai banali.
Ma i Leland Did It non si limitano a ripetere a pappagallo le lezioni apprese dai grandi artisti americani e inglesi che hanno segnato la loro formazione. Dietro “Hotel Moderno” c’è infatti uno sforzo creativo importante.
L’impressione è che la band voglia allontanarsi il più possibile dall’Italia per sperimentare con un pop industriale pieno di energia dove tracce di ballabilità, violenza e melodia vengono abilmente miscelate per dar forma a un rock elettronico ricco e dal grande spessore artistico, nel quale anche i dettagli sonori all’apparenza più insignificanti assumono rilevanza (specie per quanto riguarda il versante digitale della strumentazione, con un amplissimo uso di sintetizzatori e drum machine). Ascolto consigliato.
Listen & Follow
Leland Did It: Facebook