Dopo alcuni anni dal loro ultimo passaggio tornano in Italia gli Hater per una serie di date a supporto del loro terzo LP, “Sincere“, uscito a maggio dello scorso anno via Fire Records.
Il nuovo album, prodotto da Joakim Lindberg e poi mixato e masterizzato dalle preziose mani di John Cornfield (Ride, Muse, The Stone Roses, Robert Plant), ha visto anche l’esordio della nuova sezione ritmica della formazione indie-pop di Malmö, composta dal bassista Frederick Rundquist e dal batterista Rasmus Andersson, entrambi membri anche della band post-punk svedese Fews, mentre ovviamente al centro dei giochi rimane la bionda frontwoman Caroline Landahl.
Manca una manciata di secondi alle undici e mezza quando gli Hater salgono sullo stage della storica venue di viale Zagabria ed è “Heavy Hearts”, estratta dal loro debutto full-length “You Tried” (2017) a dare il via alla serata: senza dubbio la bellissima melodia aiuta e dà un delizioso tocco poppy al brano pur veloce, ma i suoni purtroppo risultano parecchio, forse troppo, pesanti e rumorosi e questo toglie sicuramente brillantezza alla loro musica.
Man mano che il tempo passa il sound migliora e l’energia e gli alti volumi di “Rest” fanno ampiamente bene e contrastano perfettamente con la splendida dolcezza della voce della Landahl, che crea melodie di rara purezza, prima di lasciare spazio alla lunga jam conclusiva.
Ottime le chitarre di “Something” che ci fanno passeggiare su territori shoegaze, mentre la batteria di Andersson pesta dura; “Proven Wrong” poi ci regala momenti più riflessivi, ma sempre luminosi e incantevoli ed è una pausa di cui si sentiva il bisogno.
La vecchia “Mental Haven” è un altra piccola perla dreamy e, mentre il drumming rimane comunque molto deciso, la chitarra jangly di Måns Leonartsson disegna gradevolissime e cristalline linee pop.
La serata si chiude nella pura follia di “Stay Gold” che, da gioioso indie-pop si trasforma in qualcosa di punky e pieno di adrenalina per la gioia dei presenti che non aspettavano che questo invito per iniziare a ballare già prima che il successivo djset abbia inizio.
Una serata piacevole, in cui il gruppo di Malmö, dopo aver risolto qualche problema iniziale, ha saputo regalare ai fan emiliani oltre cinquanta minuti di indie-pop di qualità, fresco, malinconico e ricco di gustose melodie.