Gli A Certain Ratio di “1982″ (titolo scelto per il nuovo recentissimo album di inediti) sono più che mai vivi e attuali, dopo la reunion negli anni zero e le buone impressioni del precedente “ACR Loco”.
Riesumata la storica sigla sociale che ancora ruota attorno ai fondatori Donald Johnson, Jez Kerr e Martin Moscrop, hanno saputo rinnovare la propria cifra stilistica, rendendola contemporanea eppure assolutamente riconoscibile se la leghiamo al periodo d’oro discografico, da ricercarsi appunto nella decade edonista per eccellenza.
Loro però si sono sempre mossi ai margini delle mode e dei trend (non solo), musicali, che fossero commerciali o meno. Vissero infatti anche l’ondata wave/post punk in maniera molto personale, non ricalcandone gli stilemi in modo pedissequo ma piuttosto contaminando la proposta con elementi diversi, più funky ed elettronici.
Molte di quelle istanze sono versate in queste nuove canzoni, piene di groove e buone vibrazioni, seppur a volte celate da uno stile ombroso, che rende il tutto tremendamente affascinante.
In molto contribuiscono a ciò gli interventi mirati ancorché convincenti del rapper Chunky e della valente vocalist Ellen Beth Abdi, in un mix micidiale posto in apertura dove “Samo” (piena di echi psichedelici), “Waiting on a Train” (ipnotica e tribale) e la ballabile title track compongono una formidabile tripletta.
L’ispirazione vola alta anche in episodi come la dilatata “Tombo in M3″ che si dipana libera e spaziale, nelle ritmiche suggestioni di “Constant Curve” o nei guizzi cangianti di “Holy Smoke”.
Insomma, nonostante qualche episodio meno riuscito, dove cala la tensione “elettrica”, motivi per rimanere soddisfatti all’ascolto di questa nuova prova targata A Certain Ratio ce ne sono eccome.
Idem per promuovere un gruppo che a più di 45 anni dalla loro unione non ha nulla da dimostrare e può limitarsi a consegnarci degli album interessanti e godibili.