Credit: ProtoplasmaKid, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Che i vinili stiano andando alla grande è ormai un dato di fatto, ma quello che fa sorridere è che in realtà il commercio dei giradischi non va di pari passo, anzi. Secondo un recente studio della società di dati sulle vendite musicali Luminate (ripreso da Music Business Worldwide), circa la metà degli acquirenti di LP in vinile non possiede un giradischi.

Il rapporto “Top Entertainment Trends for 2023” di Luminate ha rilevato che dei 3.900 intervistati statunitensi, “il 50% dei consumatori che hanno acquistato vinili negli ultimi 12 mesi possiede un giradischi, rispetto al 15% degli ascoltatori di musica in generale“. Se seguiamo il ragionamento, sembra proprio che il 50% degli acquirenti di vinili nell’ultimo anno non abbia modo di ascoltare quei dischi a casa.

Luminate sembra attribuire queste statistiche in gran parte ai “superfan”, che definisce come “ascoltatori di musica che spendono più della media in tempo e denaro per la musica, scoprono attivamente nuova musica, partecipano ad attività legate alla musica sui social media e prevedono di partecipare a un evento musicale dal vivo nei prossimi 12 mesi“.

Tuttavia, la stragrande maggioranza delle entrate musicali – l’84% nel 2022 – proviene ancora dai servizi di streaming, il che potrebbe indicare che molti di questi “superfan” operano più secondo una mentalità da completisti e tendono ad acquistare vinili semplicemente per il gusto di possederli piuttosto che per ascoltarli. Ricordiamo che gli album più venduti in vinile l’anno scorso, in America, sono stati “Midnights” di Taylor Swift (945.000 copie), “Harry Styles’s House” di Harry Styles (480.000) e “SOUR” di Olivia Rodrigo (263.000), tutti artisti con una fanbase attiva e “spendente”.