Continua, sempre sottotraccia e lontano dalle luci della ribalta, la carriera dei Daisies di Washington che, con questo “Great Big Open Sky” arrivano al quinto album.
La parola che spesso mi viene da associare a questa band è “fragilità”. Ma nella sua accezione positiva. Il suono infatti è così delicato, morbido, che sembra davvero debba essere maneggiato con cura. Un indie-pop cristallino, che lavora su ritmi che a tratti possono ricordare le magie trip-hop degli anni ’90, e che accetta volentieri di immergersi in una dimensione onirica e sognante. Uno di quei sogni belli, bellissimi, ma che può finire da un momento all’altro e non ci si vorrebbe svegliare mai per non interrompere quella magia: che altre parole potremmo usare, ad esempio, per descrivere una delizia come “Who Am I?”?
“Great Big Open Sky” risulta così essere un disco magicamente fluttuante, capace di avvolgerci con la sua dolcezza, ma anche pronto a spingerci a muoverci con un gusto pop irresistibile (“Goin’ In Circles”).
Tutto è misurato, mai eccessivo e ridondante, delicato e carezzevole e anche quando i ritmi si alzano (“Blue Cowboy”) la band non esce mai dai propri binari. Che poi la band conosca alla perfezione la materia pop ce lo dimostra una ballata semplice e irresistibile come “Is It Any Wonder?”, che l’avesse fatta una Natalie Imbruglia o Avril Lavigne sarebbe stata in classifica per mesi e mesi.
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Daisies: Bandcamp