Commovente, spiritoso, educativo, unito da un solo filo conduttore, “il movimento”. Incentrato sul magnetismo e l’autoironia di Michael J. Fox, il docufilm inizia mostrandoci un vivace bimbo, poi un adolescente che corre veloce per evitare i bulli, passando per il successo fino al momento difficile in cui il Parkinson si manifesta, non permettendogli di stare fermo, appunto “still”.

Michael J. Fox nasce in una famiglia canadese di persone semplici, con un padre che non crede affatto al sogno del figlio di diventare attore, ma lo asseconda; grande l’impegno e molti i momenti difficili da affrontare per diventare una Star.

Con Lui riviviamo i suoi successi, da “Casa Keaton” a “Ritorno al Futuro”, senza dimenticare “Voglia di vincere”, pietre miliari dell’infanzia di parecchi di noi, con un giovane ragazzo venuto da Edmonton che diventa una celebrity di Hollywood, tra eccessi, serate alcoliche e un approccio con le persone “da stronzo“, come si definisce lo stesso Michael.

Ma proprio nel momento di massimo apice, un mostro chiamato parkinson si insinua nella sua vita, scoperto una mattina quasi per caso per un dito che trema.

Da qui inizia una seconda parte della sua vita, nettamente differente da quella iniziale.

Dalla pellicola si percepiscono la paura di Fox, l’imbarazzo, il rifiuto, tanto da chiedersi “perché proprio a me?“, tanto da usare durante le riprese lo stratagemma di muovere un oggetto per non far notare la malattia.

Passato l’iniziale smarrimento, si cominciano a vedere la forza d’animo e l’orgoglio di un uomo di un metro e sessanta, che di fronte alla malattia diventa un gigante, grazie anche all’aiuto della sua splendida moglie Tracy Pollan e della famiglia, che amorevolmente si prendono cura di lui e lo supportano.

Non aggiungiamo ulteriori dettagli perché “Still” va assolutamente visto, se siete degli inguaribili sentimentali come noi con fazzoletti alla mano, pronti anche a sorridere e ridere.

Michael non vuole commiserazione, ci mostra la sua vita, normale e straordinaria. Per noi è e resta sempre Marty McFly o come si definisce lui “uno scarafaggio” che non si arrende mai, nonostante tutti tentino di schiacciarlo.

Articolo curato da Hill Valley Italia – Ritorno Al Futuro