Quinto album per i FACS, band di Chicago formata da Brian Case and Noah Leger dei Disappears e dalla bassista Alianna Kalaba (Cat Power, We Ragazzi) che si è unita ai due fondatori nel 2019, anno in cui uscì “Lifelike”, secondo lavoro del trio.
Il loro nuovo album è un ulteriore sviluppo di quello che è il percorso della band. Il precedente “Present Tense” (2021) aveva ricevuto pareri molto positivi da parte della critica e questi apprezzamenti sembrano aver dato sicurezza e quel giusto coraggio per un’ulteriore spinta alla sperimentazione . Il loro è un post punk dai toni noise e a tratti claustrofobici con riff graffianti a colorare la voce di Case. Il basso corposo, grasso e distorto della Kalaba s’intreccia con la grande abilità di Leger alla batteria. Leger aggiunge poi tastiere ed elettronica a caricare di un pizzico di effettistica il classico trio chitarra/basso/batteria.
Quasi quaranta minuti riempiti da sei brani, di cui quasi venti vengono assorbiti nelle catartiche e ipnotizzanti “Still Life” e “New Flag” che, forse non a caso, ci accompagnano alla fine del disco lasciandoci in uno stato catatonico.
“When You Say”, primo dei tre singoli pubblicati è il brano trascinante dell’album, il basso ipnotico e trascinante sostenuto da una batteria frizzante accompagnano alla perfezione le sfumature di chitarra e le note di tastiera che decorano lo spoken sporadico di Case, capace di creare quel tanto di irrequietezza ed agitazione che tanto ci piacciono.
Giudizio altamente positivo per i ragazzi di Chicago.