Questa canzone fa parte del disco “Corner Cotter”, album che mette in mostra la grinta e l’esuberanza rock di Lov3less. Un brano che sembra ricordare la mitica “Song 2” dei Blur, ma con un piglio ancora più abrasivo, come se ci fosse la prima PJ Harvey a supervisionare il tutto. Ci sono le chitarre, c’è un pizzico dei elettronica e sopratutto c’è una volontà di non essere semplicemente pop di facile presa, anzi, c’è una crudezza di fondo che viene sbattuto in faccia all’ascoltatore. Sensualità e ruvidezza, ecco i due punti fermi di Lov3less e vi assicuriamo che nel disco non sono così lontani come si potrebbe ipotizzare.
Lov3less, come ci dicono le note stampa, canta i dubbi quotidiani di una giovane donna in un mondo di uomini; gioca subdolamente il gioco della seduzione cercando di capovolgere i rapporti di forza prevalenti. Lov3less si concentra sulla vulnerabilità, trasformandola nel suo più grande punto di forza.
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