Sono passati tre anni dall’uscita di “Sorceress“, il quarto LP di Jess Williamson: la musicista nativa del Texas, ma di stanza a Los Angeles nel frattempo lo scorso anno ha anche pubblicato un album collaborativo insieme a Waxahatchee con il nome di Plains, “I Walked With You A Ways“, ma ora è arrivato anche questo suo nuovo full-length, realizzato dalla Mexican Summer.
Registrato al Puff City di Durham, North Carolina, il disco è stato prodotto da Brad Cook (Bon Iver, Kevin Morby, Whitney), che si è anche occupato del mixing insieme a Paul Voran.
Dopo una lunga rottura con un partner romantico e collaboratore musicale di lunga data che ha lasciato Jess e la loro casa a Los Angeles all’inizio della pandemia, l’album fa i conti con la perdita, l’isolamento, il romanticismo e il recupero personale e segna un cambiamento tettonico per la Williamson come persona e come artista: da una persona che un tempo si era adattata e fatta piccola a una donna incoraggiata dal suo potere come individuo.
Questo nuovo viaggio di Jess inizia proprio con la title-track “Time Ain’t Accidental”: la musicista texana parte dalle sue solide basi country-folk a cui aggiunge interessanti percussioni e drum-machine, lasciando comunque la luce passare attraverso il suo suono, nonostante il dolore per la fine del suo precedente rapporto sentimentale sia ancora presente, mentre i suoi vocals rimangono forti e pieni di passione.
La successiva “Hunter”, invece, pur mantenendo la sua purezza, ha un magico tocco pop, che la rende speciale, soprattutto nel ritornello guidato dal suono del piano, in cui la melodia risulta assolutamente catchy e allo stesso tempo naturale e tranquilla.
“God In Everything” poi cammina su gentili territori country dai toni più classici con chitarra, pedal steel e percussioni pronti a creare sonorità dagli ampi orizzonti e dalle malinconiche, ma confortanti emozioni.
In “Topanga Two Step” il mix tra percussioni, chitarra e piano sembra perfetto e le sue fantastiche armonie creano un’atmosfera magica rendendola qualcosa di speciale, mentre “Something’s In The Way” sfrutta perfettamente il lavoro di percussioni e soprattutto dei numerosi fiati per aggiungere ulteriore qualità al suo suono.
La Williamson sta cercando di riprendersi dalla fine della sua precedente relazione sentimentale e intanto riesce a regalare ai suoi fan un album molto interessante da esplorare che la vede partire dal suo background country-folk per poi muoversi anche in altre direzioni, risultando allo stesso tempo classica e contemporanea. Una promozione meritata per la texana.