Non siamo nel 2023, non ci siamo. O meglio ci siamo come tempo oggettivo, ma quando si parla di Interpol si parla di filo diretto col passato ma non nostalgico, non pedissequa ripresa di ciò che furono gli anni 80.
Paul Banks e soci dimostrano che un certo tipo di sound, un certo tipo di immagine possono essere rivisti, rivisitati e donati al cuore di un pubblico, quello dell’OGR, fedele e appassionato. Kessler offre sciabolate sonore come lame cristalline di puro suono. Dopo la proverbiale “Toni”, i ragazzi di New York attaccano “Obstacle 1” e fanno capire che la magia di TOTBL è rimasta intatta. Non sono stati avari di classici strappacuori come “Take you on a cruise” che per me è da lacrime, “Public pervert” strepitosa e una gigantesca “Stella was a diver”.
Reggono alla grande anche i nuovi da “The other side of make believe” con una “Passenger” glaciale e “Into the night” davvero notturna non solo nel titolo.
Dopo aver regalato nella data milanese breve (40 minuti) ma intensa un best of dei primi tre album (una “Untitled” da strapparsi il cuore), a Torino avendo chiaramente piu spazio hanno esibito tutte le loro carte. Perchè gli Interpol sono romanticismo, eleganza, neon, nostalgia e dolore per cuori infranti. Lo sono adesso, lo sono da vent’anni e lo saranno per me e per chi come me non ama altri che loro.
P.s. Carlos…chi ama non dimentica.