Photo Credit: Fabrizio Siliquini
Credit: Fabrizio Siliquini

Un lungo viaggio e finalmente ci siamo ecco le mura di Lucca pronte ad accoglierci per il ritorno dei Blur, tanti anni ma ecco che siamo pronti a riabbracciare i nostri eroi, una band unica, brillante e divertente.
L’occasione è oltremodo speciale, il giorno prima è uscito il loro nuovo album “The Ballad Of Darren”, e così me lo ascolto durante tutto il viaggio, che dire un buon ritorno con alcuni brani alla Bowie (ma questa non è una novità) e la sensazione che i Blur ci siano ancora e siano capaci ancora di una valida produzione.

Finalmente verso le nove e trenta circa si inizia, Damon e soci sono sul palco e attaccano “St. Charles Square” che infiamma subito i circa trentacinquemila partecipanti provenienti da tutta Italia, la band è in formissima e complice, si vede che si divertono e hanno voglia di fare un grande spettacolo, Damon Albarn è incontenibile, scatenato e istrionico, Graham Coxon non è da meno e Alex James ha un sorriso divertito a trentadue denti che manterrà per gran parte del concerto, una specie di paresi che abbandonerà solo negli ultimi brani del concerto ormai stremato.

La sensazione che i Blur siano in grande forma e abbiano voglia di divertire ma soprattutto divertirsi è evidente e il pubblico è prontissimo a farsi coinvolgere felice ed adorante, i membri del gruppo si lanciano occhiate ammiccanti mentre Damon si muove su e giù per il palco anche abbracciando quelli che con coraggio sono sotto il palco.

La track list è ottima, ovviamente i loro cavalli di battaglia infiammano e fanno ballare, se “There’s No Other Way” e “Popscene” iniziato questa cavalcata i momenti incontenibili che scatenano il delirio sono “Beetlebum” (ottima versione con un finale fantastico), “Country House” e “Parklife” ( cantata da tutto il pubblico), “Coffee and tv” con Coxon che non si risparmia e “Song 2″ che scatena il finimondo tra birre e cellulari che volavano via.

Non mancano anche sorprese e riscoperte di brani che live funzionano alla perfezione, “Tracy Jacks” è coinvolgente, in “Trimm Trabb” vediamo il di solito composto Coxon lanciarsi in un balletto, “Villa Rosie” sembra di ascoltarla per la prima volta, ma una menzione speciale la merita “The Narcissist”.

Il brano che ha anticipato l’uscita di “The Ballad Of Darren” non solo funziona perfettamente live ma è entrato nel cuore di tutti i fan, al termine di “The Narcissist” il pubblico ha omaggiato la band con un lungo applauso che ha commosso Damon, il re ha ringraziato con una mano sul cuore, il brano appena uscito e già è un nuovo classico per i Blur.

Con “This Is a Low” i Blur lasciano il palco per poi tornare quasi immediatamente per gli altri brani prima della conclusione del concerto, per la prima volta fanno live “Barbaric” dal nuovo album seguita da “Girls & Boys” che fa ballare tutti ma soprattutto “Tender” e “The Universal” che con un po’ di commozione chiude il concerto.

I Blur tornano sul palco per raccogliere lunghi e meritati applausi, un concerto strepitoso dove non si sono risparmiati e sono sembrati così vicini e in sintonia con il loro pubblico, non sono sembrati delle rockstar ma piuttosto come dei vecchi amici che hanno stretto tutti in un abbraccio lungo trentadue anni di musica.

Quindi passato il piacere, l’entusiasmo e con ancora in testa i coretti di Graham possiamo dire che e’ andato tutto bene?

Ho volutamente tralasciato l’inconveniente tecnico a cui abbiamo assistito durante l’esibizione di “Villa Rosie”, può succedere non c’è nulla di male e anzi ci ha regalato un momento di imbarazzo umanizzante e una improvvisazione in attesa che il problema tecnico fosse definitivamente risolto, ma alcune cose che ormai sono diventate inaccettabili si sono ripetute di nuovo.

La prima è una specie di monopolio territoriale (ok il termine l’ho inventato io e ne rivendicherò la proprietà intellettuale) che si può spiegare nel seguente concetto : delimitazione di un’area nella quale coniare una nuova moneta (il Token sigla TKN) che ha valore di acquisto limitato nel tempo di delimitazione dell’area, con la quale acquistare beni di prima necessità che a poca distanza costano il 40% di meno.

Così un’ ottima birra bevuta prima di entrare nel regime di monopolio territoriale (a pochi metri di distanza) la paghi cinque euro (1,25 Token), una volta varcata la linea che delimita la Nazione del Token la paghi 2 Token (il cambio valuta è: 1 TKN= 4 Euro ma attenzione che la banca centrale del Token (BCT) accetta come cambio minimo solo pezzi da 20 euro).

Direi che è ora di farla finita.

La seconda cosa che non mi è piaciuta è stata la suddivisione delle aree per seguire il concerto, per me è andata bene perché, avevo il biglietto per il pit Area in piedi e con molto coraggio mi sono potuto posizionare a una quindicina di metri dal palco (mi do del coraggioso da solo vista la mia veneranda età ), ma le altre aree erano ( in alcune parti) indecenti e secondo me non davano la possibilità di seguire il concerto in maniera accettabile, direi che non va bene per ospitare in esclusiva nazionale una band del livello dei Blur.

Detto questo è stata per me una serata indimenticabile, mi è sembrato di incontrare di nuovo dei vecchi amici che non vedevi da tempo e trovarli dannatamente bene.