Por fin è uscito il nuovo, attesissimo, album della band Él mató a un policía motorizado, punto di riferimento dell’indie argentino, ¡menos mal!
Dopo l’incredibile successo del precedente disco “La Síntesis O’konor” uscito nel 2017, il gruppo due anni dopo ha dato alle stampe “La otra dimensión”, raccolta di b-sides e outtakes del lavoro antecedente, quindi nel 2021 ha pubblicato “Unas vacaciones raras” (premiato come miglior album rock ai Latin Grammy Awards ’22), nuova colonna sonora della cult serie tv argentina “Okupas”, divenuta popolarissima in tutto il mondo de habla hispana grazie a Netflix nonostante in patria sia stata messa in onda nel lontano 2000.
Dopo l’incredibile successo del precedente disco “La Síntesis O’konor” uscito nel 2017, il gruppo due anni dopo ha dato alle stampe “La otra dimensión”, raccolta di b-sides e outtakes del lavoro antecedente, quindi nel 2021 ha pubblicato “Unas vacaciones raras” (premiato come miglior album rock ai Latin Grammy Awards ’22), nuova colonna sonora della cult serie tv argentina “Okupas”, divenuta popolarissima in tutto il mondo de habla hispana grazie a Netflix nonostante in patria sia stata messa in onda nel lontano 2000.
Registrato in Texas al Sonic Ranch (studio in cui hanno lavorato, fra gli altri, i Black Angels e Fiona Apple), “Súper Terror”, quarto album del quintetto platense, è un disco che vede un cambiamento sonoro da parte di Santiago Barrionuevo (cantante, bassista e principale songwriter) e soci: infatti fanno ben più che capolino sonorità (parti ritmiche e synth) che rimandano agli anni ottanta. Non uno stravolgimento dello stile della band, che rimane smaccatamente indie pop, piuttosto una nuova inclinazione, sapientemente dosata, che ben si sposa alle letras, mai così cupe, delle canzoni: “Entiendo que no vas a aceptar que todo lo que viene es peor” recita “Medalla de oro”, pezzo la cui chiusura è arricchita da un assolo di chitarra che rimanda agli Stones minori (d’altronde l’Argentina è la patria della subcultura rolinga). La pandemia ha colpito duramente l’intero globo, ma ancor di più le nazioni, come l’Argentina, in cui l’economia boccheggia, l’inflazione galoppa, la disoccupazione è endemica e le disuguaglianze si sprecano: le milionate di argentini in delirio nello scorso dicembre per Messi, Scaloni y compañía non erano altro che persone che chiedevano finalmente qualcosa per cui esultare. Influenzati dal delicato momento storico, i testi di Barrionuevo, da sempre malinconici, si sono impregnati di una rassegnazione – “Después de tanto caminar y ver los días de oro pasar es tiempo de un segundo plan“, così inizia l’opera – catartica poiché consapevole: “Ahora que estamos heridos, nada más, nunca más, nada puede hacernos mal” recita la delicata ballata pianistica “El universo”, il miglior brano del lotto. Una sintesi di “Súper Terror” può essere perciò individuata in “Tantas cosas buenas”, la canzone che più di tutte trasuda estetiche musicali eighties e regala liriche disperate: “No me digas que las cosas van a estar bien“, ideale e concreta risposta allo sciocco slogan “Andrà tutto bene“. Tuttavia l’album, autentica presa di coscienza individuale prima ancora che collettiva, non è un manifesto di pessimismo e sa regalare momenti energici come “Coronado”, pezzo vibrante anche nella sua coda finale.
L’intero “Súper Terror” è presente in un unico video sulla pagina YouTube de Él mató a un policía motorizado, ad accompagnare l’ascolto, oltre ai videoclip dei quattro singoli (“Medalla de oro”, “Diamante roto”, “Tantas cosas buenas”, “El universo”), vi sono le animazioni 3D create dagli artisti Nicolás Corley e Tifa Rex che raffigurano i membri del gruppo.