Robbie Robertson è morto ieri a Los Angeles all’età di 80 anni.
Il suo management dice in un comunicato:
Robbie era circondato dalla sua famiglia al momento della sua morte, tra cui la moglie Janet, l’ex moglie Dominique, il suo compagno Nicholas, e i suoi figli Alexandra, Sebastian, Delphine e il compagno di Delphine, Kenny. Gli sopravvivono anche i nipoti Angelica, Donovan, Dominic, Gabriel e Seraphina.
Nato a Toronto nel 1943, Robertson è noto soprattutto per il suo lavoro con The Band, che negli anni ’60 hanno fatto da spalla a Bob Dylan prima di mettersi in proprio. In qualità di chitarrista e autore principale di The Band, Robertson ha scritto classici come “The Weight”, “The Night They Drove Old Dixie Down” e “Up on Cripple Creek”. È stato inserito nella Canadian Songwriters Hall of Fame e ha ricevuto il premio alla carriera dalla National Academy of Songwriters.
Robertson ha avuto anche un lungo rapporto di collaborazione con il regista Martin Scorsese, con cui ha diretto il documentario sul rock classico “The Last Waltz” (sulla configurazione originale dell’ultimo concerto di The Band) e ha lavorato alle colonne sonore di “Raging Bull”, “Il Re della Commedia”The King Of Comedy”, “Casino”, “The Departed”, “The Wolf of Wall Street”, “The Irishman” e altri ancora come supervisore musicale. Recentemente ha completato il lavoro sul prossimo “Killers of the Flower Moon” di Scorsese, il loro 14° progetto insieme.
Scorsese ha detto:
Robbie Robertson era uno dei miei amici più cari, una costante nella mia vita e nel mio lavoro. Potevo sempre andare da lui come un confidente. Un collaboratore. Un consigliere. Ho cercato di essere lo stesso per lui. Molto prima che ci incontrassimo, la sua musica ha avuto un ruolo centrale nella mia vita – mia e di milioni e milioni di altre persone in tutto il mondo. La musica di The Band, e la successiva musica solista di Robbie, sembravano provenire dal luogo più profondo del cuore di questo continente, dalle sue tradizioni, tragedie e gioie.
Aggiungendo poi:
Va da sé che era un gigante, che il suo effetto sulla forma d’arte è stato profondo e duraturo. Non c’è mai abbastanza tempo con chi si ama. E io amavo Robbie.
Anche altri musicisti, quali Neil Diamond, Jason Isbell, Tim Burgess dei Charlatans, Billy Corgan degli Smashing Pumpkings, Ronnie Wood dei Rolling Stones, Fran Healey dei Travis e tanti altri hanno lasciato il loro ricordo attraverso i loro canali social.