Le Prima Queen sono una band tutta al femminile di stanza a Londra: già attivo da alcuni anni, il gruppo inglese ha al suo attivo solo una manciata di singoli.
A maggio, però, le Prima Queen hanno pubblicato, via Big Indie Records, questo loro EP d’esordio, prodotto e mixato da Ali Chant (Aldous Harding, Katy J Pearson, Yard Act).
La band britannica spiega:
In questo EP esploriamo diversi tipi di cambiamento – nascita e morte, partenza e ritorno – e come possono influenzare le nostre relazioni. È una riflessione non solo sui nostri sentimenti, ma anche su quelli dei nostri familiari, amici e amanti.
La opening-track “Back Row” ci ricorda le cose più recenti di Phoebe Bridgers, a cui sono già state paragonate, con quelle sue belle atmosfere disegnate con chitarra e synth e impreziosite con fiati, ma rispetto alla musicista californiana mostrano più vivacità.
La successiva “Crow”, invece, ci porta verso territori folk molto delicati e riflessivi in cui non mancano bellissime e gentili armonie ed eleganti arrangiamenti di archi e fiati.
Ottimo il lavoro delle chitarre in “Dylan”, che – insieme alla batteria – aumenta l’intensità di un pezzo dai toni indie-rock dove sono comunque presenti melodie piacevoli e poppy e armonie di valore.
Sale la malinconia, sottolineata anche dal suono del violino, nella conclusiva “Hydroplane”, mentre Kristin McFadden e Louise Macphail continuano a duettare con gentilezza e toni riflessivi.
Un interessante mix di generi tra indie-rock, pop e folk, in cui le Prima Queen dimostrano di avere qualità, personalità e potenziale: guardiamo interessati verso il futuro per scoprire cosa riserverà loro il futuro.
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