La prima giornata del TOdays Festival è stata un successo (come potete vedere qui) ma la seconda, se possibile, ancora di più. Per prepararci al meglio ai poghi che ci aspettano facciamo prima un salto agli stand del cibo – solo due, che potrebbero sembrare poco per l’affluenza del festival, ma per evitare code immense basta andare nei momenti giusti, come a inizio serata o qualche minuto prima della fine di un concerto, soprattutto dei primi due della lineup. Per fortuna non troviamo né token né braccialetti elettronici ricaricabili, al contrario di festival come il Primavera Sound o gli i-Days, e i prezzi si aggirano intorno alla media: si spendono tra i 5 e i 12 euro per il cibo, sui 6-7 euro per gli alcolici (ricordiamo che l’acqua invece è gratis, disponibile alle fontanelle sul posto).
A inaugurare le danze ci pensano i Gilla Band, conosciuti in precedenza come Girl Band; il gruppo irlandese ha da subito elettrizzato chiunque con il loro sound punk noise avanguardista e caotico, angosciante ma tremendamente liberatorio. Un’esperienza tra la psichedelia e il casino più totale. Potevamo chiedere di meglio per sfogarci e tirare fuori i demoni che ci ostiniamo a reprimere tutti i giorni? Assolutamente no.
E poi c’è lei, la magnifica Anna Calvi: classe, carisma, eleganza unica, una voce che ti entra nella testa e non ne esce più. Solo un grande amore per la cantautrice britannica, che a fine concerto si esibisce in una magnifica cover di “Ghost Rider” dei Suicide, nell’adorazione più totale del pubblico (meritatissima).
Un pc, un ballerino alquanto particolare, un tizio che si mette in posa e manda bacetti al pubblico per poi mettersi una bottiglietta d’acqua in testa: sono questi forse gli ingredienti per un live spettacolare? A quanto abbiamo visto dagli Sleaford Mods, decisamente sì. Il duo più pazzo degli ultimi anni ha portato in scena il suo post-punk incredibilmente sarcastico, sfacciato, apertamente politico, coinvolgendo il pubblico in un ballo durato dall’inizio alla fine. O li ami o li odi, ma se li ami potresti assistere a uno dei live più divertenti della tua vita.
“Esoterici!” Grida un entusiasta Alberto Ferrari. Eccoli dunque i Verdena, accolti con immenso calore da un pubblico che ha sentito fin troppo la loro mancanza – e in fondo, ammettiamolo, un loro live non basta davvero mai. Con questo concerto hanno confermato i tanti motivi per cui sono ancora oggi una delle band più osannate del panorama italiano. Una potenza unica, una discografia varia ma inequivocabile: di Verdena ci sono solo loro, da vent’anni ormai fanno la storia dell’alternative rock italiano. Vederli live, pogare (sotto una leggera pioggia, poi!) e cantare a squarciagola su pezzi come “Luna”, “Paul e Linda” e “Crystal Ball” è un privilegio che ti cambia, ti cambia dentro per davvero. Un’esperienza che definiremmo effettivamente esoterica.