Dalle prime note dell’opener “In The Moment That You’re Born” echeggiano note di progressive rock alla Porcupine Tree immerse nell’ammaliante voce del compianto Shawn Smith il cui ascolto ogni volta riesce a scatenare emozioni incredibili.
Edito il 28 luglio scorso dalla Loosegrove Records di Stone Gossard, “In The Moment That You’re Born” dei Brad contiene dieci brani inediti scritti da Smith prima della sua scomparsa avvenuta nell’aprile del 2019 a soli 53 anni, fatta eccezione per la cover dei Malfunkshun “Stars N’ You” scritta dal frontman dei Mother Love Bone, Andrew Wood.
La band di Seattle. formatasi nel 1992. si trovò inserita inevitabilmente nell’ondata grunge sviluppatasi nello Stretto di Puget pur non risentendo del successo delle formazioni monstre che stavano caratterizzando il periodo. Questo album postumo viene alla luce a trent’anni dal loro esordio “Shame” del 1993 che tra le fila annoverava il missaggio di un certo Brendan O’Brien (Pearl Jam, Stone Temple Pilots, Soundgarden, Red Hot Chili Peppers, Bob Dylan, Rage Against the Machine).
La calda voce soul di Smith ben si colloca tra i riverberi dei riff di Gossard che si fanno sentire nella successiva “Pieces Of The Sky In My Head” ma anche nelle trame lo-fi di “Without Guns” e, soprattutto, nella ficcante “Hey Now What’s The Problem”, sicuramente una delle migliori dell’intero full-length.
Registrato e mixato da Floyd Reitsma nello Studio Litho di Seattle, “In The Moment That You’re Born” è stato realizzato da Gossard e Hagar con l’aggiunta alla line-up di Hans Teuber ai fiati e tastiere e Barrett Jones al piano, che hanno finalizzato il tutto sulle registrazioni già effettuate da Shawn prima della sua prematura dipartita.
Dieci brani dunque di assoluto pregio con una tracklist che alterna vigorosi ritmi a momenti più melodici nei quali trovano conforto ballads come “Meadow In Autumn”, con il suo finale jazz, “Take Me Back Home” e la deliziosa closing track “Simple Subtraction”, oppure episodi più “raffinati” come il blues della portentosa “Straight To The Hoop”.
L’ultimo atto di una gloriosa formazione come i Brad non poteva che essere meraviglioso e così è stato, lasciandoci in eredità un opera dai contorni pressoché senza difetti e, soprattutto, la grande e incredibile voce di Shawn Smith.