Basato sul best seller omonimo di tale Jennifer E. Smith, che ovviamente non ho letto e dubito leggerò, “Love At First Sight” è una commedia romantica, con qualche tinta drammatica, graziosa e deliziosamente semplice, di quelle che non vedevo da tempo.

Siccome quando c’è Netflix di mezzo è d’obbligo segnalarlo, è tutto totalmente binary e white, quindi se siete ormai assuefatti a minoranze di qualsiasi sorta che appaiono a cazzo di cane non troverete pane per i vostri denti. Certo c’è la bellissima Jameela Jamil, ma a Londra oramai ci sono più inglesi di origini pachistane che albioniche, quindi c’ha senso.

Lui, un Ben Hardy impegnato a sottolineare la sua inglesità più di ogni altra cosa, è un impallinato di matematica e statistiche, che tira fuori con pedanteria in ogni occasione e che vorrebbero pressapoco impossibile la storia d’amore che vivrà nel corso del film. Lei, la dolcissima e svampita Haley Lu Richardson del secondo “White Lotus”, capita nella sua vita grazie a un volo perso, per dimostrargli che senza una spintarella e un po’ di coraggio le statistiche sono buone solo a pulire il cesso.

C’è Londra, c’è Shakespeare, c’è qualche bella ballatona indie, un po’ troppo buonismo forse e nulla di nuovo, ma tutto fila via che è un piacere e ti lascia col sorriso. Delicato.