Gradevole, gradevolissimo ritorno questo dei The Chemical Brothers. “For That Beautiful Feeling”, nei suoi quarantasei minuti e trentacinque secondi di lunghezza, infatti, è il trattato di Ed Simons e Tom Rowlands sul loro modo di vedere la musica. Di masticarla, di percepirla. Già, perché il decimo album in studio del duo di Manchester, non è altro che una panoramica sofisticata su come si possano coniugare un certo tipo di house e di techno (quasi) psichedelica con un universo dannatamente pop.
Poco male. Sono trascorsi appena quattro anni da quel “No Geography” che aveva riportato le sonorità degli autori di “Believe” sui dancefloor del globo terrestre, eppure mister Simons e mister Rowlands hanno mischiato di nuovo le carte. Non più singoli di facile presa come in alcuni episodi della precedente fatica, ma pezz(on)i che si svelano in tutta la loro splendida unicità, ascolto dopo ascolto.
“Live Again”, è uno di questi. La bella voce di Halo Maud sembra quasi fluttuare attraverso le onde di suoni che travolgono il beat di partenza come una pioggia di colori inaspettata. “No Reason” è immediata ed ossessiva. Old school, se vogliamo, ma senza fronzoli. Arriva dritta al punto come il ricordo di una vecchia scorribanda notturna. Ed è proprio questa la forza di “For That Beautiful Feeling”: guardare avanti rievocando il passato, ma con gusto. Attraverso quelle stesse peculiarità che hanno apposto i The Chemical Brothers fra i numi tutelari della scena elettronica internazionale.
“Feels Like I Am Dreaming” è un sogno onirico. Un hula hoop che gira intorno ai confini del suono e che è qui a dimostrarci di come la “chiesa” costruita negli anni dal duo mancuniano sia ancora al centro del villaggio. Nella title-track, invece, il mood è più rilassato, quasi rarefatto. Un’oasi rigenerante al culmine di un’escursione psichedelica fra montagne di synths. Si tratta, tra l’altro, del secondo featuring con la già citata artista francese, Halo Maud. Mentre i sintetizzatori fanno la loro (ottima) parte pure nella vertiginosa epicità di “Goodbye”, Beck apporta il suo inconfondibile tocco vocale in “Skipping Like A Stone”, uno dei tanti singoli promozionali estratti da “For That Beautiful Feeling”. Probabilmente, il modo più efficace per descrivere il brano in questione è quello di paragonarlo ad una sorta di ipotetico incontro surreale avvenuto in un parco giochi iperuranico fra gli stessi The Chemical Brothers e Kevin Parker (Tame Impala). Ascoltare per credere.
Volendo trarre un bilancio, “For That Beautiful Feeling” di certo non sfornerà nuove hit sulla falsa riga di “Go” o di “Hey Boy Hey Girl”. E’ innegabile, però, l’alto tasso qualitativo presente nel nuovo album dei “fratelli chimici”. Un lavoro compatto, stilisticamente ineccepibile e che si eleva ben più di una spanna al di sopra degli ultimi (buoni) album pubblicati da Simons e Rowlands. La bella sensazione dei The Chemical Brothers, dunque, non era sbagliata e solo il Dio delle sette note sa quanto ce ne fosse bisogno.