Un progetto artistico di notevoli proporzioni il quarto album di Corinne Bailey Rae che reinventa se stessa assumendo dieci identità musicali diverse nell’arco dei quarantaquattro minuti prodotti con l’aiuto di S.J. Brown. Brani ispirati dalle opere d’arte, dagli oggetti, dalle fotografie e dalle sculture della Stony Island Arts Bank di Chicago che l’artista e performer Theaster Gates ha salvato dalla chiusura nel 2012. Un vero e proprio viaggio nella Black Culture che attraversa paesi, continenti, periodi storici.

Credit: Koto Bolofo

L’Etiopia, i pionieri, “Incidents in the Life of a Slave Girl” (“Vita di Una Ragazza Schiava. Scritta da Lei Medesima”) di Harriet Jacobs, i 5.000 vinili di Frankie Knuckles, magazine come “Ebony” e “Jett”, Audrey Smaltz che a diciassette anni ha vinto il concorso di bellezza Miss New York Transit e qui diventa protagonista di “New York Transit Queen”, molti altri personaggi che compaiono in un album che è anche progetto multimediale. Poi c’è lei, una Corinne Bailey Rae che pur soddisfatta del rinnovato successo di “Put Your Records On” (grazie a TikTok) sceglie una strada sperimentale e poco battuta.

Difficilissimo stabilire a che genere appartenga “Black Rainbows” e non è poi così importante. Passa senza sforzo apparente dai morbidi toni R&B di “A Spell, A Prayer” a quelli decisamente rumorosi, distorti e futuristi della title track e di “Earthlings”, alla dolcissima “Red Horse”,  all’elettronica di “Put It Down” fino a veri e propri assalti  sonori ai limiti del rock in “Erasure” e nella già citata “New York Transit Queen”. “He Will Follow You With His Eyes” torna al folk con sfumature jazz che contagiano anche la visionaria “Peach Velvet Sky”.

“Before The Throne Of The Invisible God” è a suo modo ancora più avventurosa tra tastiere, tromba, clarinetto, percussioni e ha nella voce sofferta, tristemente melodica ma magnetica il vero asso nella manica. Corinne Bailey Rae cammina sulle orme di Erykah Badu e della prima Janelle Monáe trasformando il passato in presente e futuro in un disco imprevedibile, dalle sonorità interessanti.