Sono passati quasi cinque anni e mezzo dall’uscita del terzo album degli Speedy Ortiz, “Twerp Verse”: in mezzo ci sono un album di Sadie13, il progetto della frontwoman della band originaria del Massachusetts Sadie Dupuis, “Haunted Painting”, pubblicato nel 2020, e ovviamente una pandemia mondiale.

Credit: Shervin Lainez

Prodotto dagli stessi Speedy Ortiz insieme a Sarah Tudzin (Illuminati Hotties), che si è occupata anche del mixing, il disco è stati poi masterizzato da Emily Lazar e Chris Allgood.

Il gruppo ora di stanza a Philadelphia spiega:

“Rabbit Rabbit” è un cenno all’incantesimo superstizioso che si ripete il primo di ogni mese per portare fortuna. La Dupuis ha adottato questa pratica da bambina, quando ha dovuto affrontare un disturbo ossessivo compulsivo e un trauma precoce; così, quando ha iniziato ad analizzare ricordi difficili per la prima volta nelle sue canzoni, le è sembrato un colpo di fortuna chiamare il quarto disco della sua band con il nome di questa espressione di fortuna e ripetizione.

La opening-track si chiama “Kim Cattrall” come l’attrice che impersonava Samantha in “Sex And The The City”: la voce di Sadie svolge il ruolo più importante, creando ottime melodie, accompagnata da un drumming imponente e da chitarre intense e rumorose, ma dall’attitudine poppy.

Sei corde alt-rock sono presenti in “Cry Cry Cry”, una canzone che, come si puo’ intuire dal titolo, è particolarmente malinconica, ma rimane comunque una sensazione pop al suo interno.

Più avanti “Ranch Vs. Ranch” è un puro attacco frontale con quelle sue chitarre eccitanti, mentre “The Sunday” ci sembra troppo pop e inoffensiva e ci lascia davvero poco.

Non ci convince fino in fondo questo nuovo lavoro degli Speedy Ortiz che, sebbene abbia comunque numerosi spunti interessanti, non riesce a illuminare totalmente le orecchie di chi ascolta come in passato e in alcuni casi si perde su strade un po’ troppo forzatamente pop.