Siamo decisamente contenti di vedere proprio in una delle nostre venue preferite, il Covo Club, una band che abbiamo seguito praticamente dai suoi primi giorni della sua carriera: stiamo parlando dei Deadletter che, dopo aver suonato in Piemonte in estate, sono tornati in Italia per due date, ieri a Milano e oggi qui a Bologna.
Il giovanissimo gruppo post-punk originario dello Yorkshire, ma di stanza nel sud di Londra ormai da tempo, ha al suo attivo solo un EP, “Heat!”, uscito a novembre dello scorso anno per la So Recordings, oltre a una manciata di singoli, ma l’interesse intorno ai Deadletter sembra parecchio elevato, come dimostrano i numerosi fan che riempiono la sala della venue di viale Zagabria, che pare essere non molto lontana dal sold-out.
La formazione inglese ha già rilasciato due nuovi brani nel corso del 2023, “The Snitching Hour” a marzo e “Degenerate Inanimate” a luglio, ed è possibile che presto possa pubblicare nuovo materiale.
Sono passate da pochi minuti le undici e mezza, quando i Deadletter salgono sul palco del Covo Club e l’energia si accende subito: dopo un intro strumentale all’apparenza delicato, le percussioni dell’iniziale “The Snitching Hour” si fanno più energiche, ben supportate dal sax di Poppy Richler sempre libero di agire, mentre il frontman Zac Lawrence dimostra immediatamente il suo carisma. Tempo di arrivare al ritornello ed ecco ottime melodie e una dose di energia che riempie la già esaltata sala della storica venue di viale Zagabria.
Poco dopo ecco anche l’altro recente singolo “Degenerate Inanimate” dal ritmo saltellante: le fantastiche linee di basso di George Ullyott si fanno sempre più interessanti, mentre l’adrenalina del coro sembra uscire da uno dei primi dischi dei Franz Ferdinand, sebbene dai toni più sporchi e cattivi rispetto a quelli della formazione di Glasgow.
Mentre Zac continua a trascinare il pubblico emiliano, in “Madge’s Declaration” la sezione ritmica si fa sempre più folle ed eccitante con il passare del tempo, mentre continuano le grida del frontman.
Fantastica poi la vecchia “Fit For Work” con ritmi percussivi incredibili che ci ricordano i Talking Heads, già citati da loro come importante influenza: l’esplosività del ritornello non ha davvero eguali con il sax a supportare il lavoro delle sei corde e ovviamente della batteria.
Subito dopo “Credit”, uno degli inediti eseguiti questa sera dai Deadletter, è una terrificante bomba dai ritmi assurdi e dall’incredibile animo punk cattivo e incendiario, mentre “Deus Ex Machina” vede Zac scendere tra il pubblico e sembra dare un attimo di calma e respiro ai presenti, ma non è così perché, una volta tornato sullo stage, Lawrence sprigiona di nuovo tutta la sua rabbia e la sua energia punk, prima che i panorami tornino di nuovo rilassati.
E’ la lunga “Zeitgeist”, estratta da “Heat!”, a chiudere i giochi lasciando godere i fan bolognesi di altri attimi di totale adrenalina e follia, mentre il frontman si tuffa di nuovo in mezzo alla folla.
Un concerto davvero molto esaltante in cui questi sei ragazzi di stanza a Londra hanno saputo brillare, entusiasmando i numerosi presenti sia per la loro qualità tecniche sia per quella loro incontenibile anima punk.