Alex Edgeworth ha iniziato a lavorare ai dieci brani dell’esordio a nome Bed Bits a Brattleboro, Vermont, dopo anni passati nella Happy Jawbone Family Band. Poco dopo ha deciso di trasferirsi a Los Angeles e suonare i primi concerti in solitaria per poi reclutare un quintetto di amici che a rotazione l’accompagnano dal vivo.
Le impressioni raccolte in “Bed Bits” sono la cronaca vivace e animata di una quotidianità mai ordinaria, letta con la lente d’ingrandimento di indie pop e jangle pop, chitarre che possono ricordare i The Clean o i The Feelies soprattutto in “Cambrian Age” o “Ceiling”. Lievi distrorsioni, testi sempre personali, arrangiamenti minimali senza essere scarni, sempre in cerca del refrain giusto come dimostrano “Secret Life” e “Ornament” .
Spirito DIY, visione del mondo fuori dagli schemi, “Dream Vitamins” e “Green” piccoli inni portatili che continuano a descrivere un’America diversa da quella che arriva alle luce della ribalta, più vera di mille racconti. La gentile insistenza di “Wild Landscape” ha l’eccentricità del J. Mascis solista, un buon punto di partenza per l’evoluzione sonora futura di Alex Edgeworth.