Si apre stasera con una gustosa anteprima il Barezzi Festival, che oggi vede esibirsi i Calexico al Teatro Municipale Romolo Valli nel pieno centro di Reggio Emilia.
La storica band di Tucson sta celebrando il ventennale del suo quarto album, “Feast Of Wire” con un lungo tour mondiale e oggi fa tappa in Italia per quella che sarà la sua unica data nel nostro paese.
Per iniziare bene la storica rassegna parmigiana, oggi in trasferta fuori provincia per la seconda volta nella sua storia (dopo la data di Micah P. Hinson al Teatro Asioli di Correggio (RE) nel novembre 2017), arriva subito un graditissimo sold-out con i quasi 1.100 posti della venue emiliana tutti riempiti.
La serata si apre con il live-show di Brian Lopez, musicista dell’Arizona, che ormai da alcuni anni fa parte della live band dei Calexico: nella mezz’ora a sua disposizione lo statunitense inizialmente si presenta con brani intimi solo voce e chitarra, ma poco dopo sono proprio i componenti del gruppo di Tucson a fargli da supporto, incluso per una tanto inaspettata, quanto piacevole cover di “Immensità” di Andrea Laszlo De Simone, definito da Brian come il suo artista preferito.
Sono le nove e mezza quando John Convertino, Joey Burns e compagni salgono sul palco del meraviglioso teatro reggiano aprendo il set con “Sunken Waltz”, ricca di passione folk-rock, costruita intorno al bellissimo suono della fisarmonica di Martin Wenk.
Meravigliosa poco dopo “Black Heart”, comunque piena di intimità, nonostante lo scenario piuttosto ampio di stasera: gli statunitensi qui ci portano verso territori cinematografici decisamente cupi, dalla strumentazione ricca e dai toni emozionanti.
Molto elaborata e ricca, sebbene sia solo una traccia strumentale, “Pepita”, colpisce per la sua intensità, prima di lasciare spazio a “Not Even Stevie Nicks”, che presto si trasforma in “Love Will Tear Us Apart” dei Joy Division per la gioia del pubblico reggiano, mentre non mancano potenti inserzioni dai toni rock.
“Across The Wire” ci trasporta con gentilezza verso territori latin-rock con quei suoi meravigliosi fiati in continua crescita e l’ottimo lavoro alla batteria del sempre geniale Convertino.
Joey Burns dà veramente il meglio di sé nella cover “Alone Again Or” dei Love: piena di passione e graziata dai morbidi vocals del musicista dell’Arizona, la canzone gode ancora una volta dei fiati di Wenk e di Jacob Valenzuela e di un’incredibile ricchezza strumentale.
“Güero Canelo” poi è un viaggio attraverso il rock latino, ricco di percussioni saltellanti, fantastici cori, fiati e tantissima energia, mentre Convertino mette ancora una volta in mostra le sue grandi qualità e i numerosi fan presenti stasera al Valli possono godere dell’energia del brano.
Si passa su territori jazz per “Crumble”, un’altra delle numerose perle di questa serata: un perfetto mix che non possiamo fare a meno di elogiare composto da percussioni, piano, fiati e un basso dalle linee leggere e praticamente perfette.
Finita la parentesi di “Feast Of Wire”, dopo una brevissima pausa, torna sul palco il solo Burns per eseguire “Fortune Teller”, in una versione intima solo chitarra, voce e armonie, che trova un ottimo riscontro da parte dei fan.
Si torna verso il Messico con “Inspiracion”, cantata da Valenzuela, che scatena un convinto handclapping da parte del pubblico emiliano, mentre gli splendidi ritmi latini di “Flores Y Tamales”, regalano un’ulteriore botta di energia ai presenti, incantando comunque con una sezione di fiati davvero straordinaria.
Un altra breve pausa e poi via con il secondo encore di appena due canzoni che si chiude con “Crystal Frontier” da “Hot Rail” (2000), mentre il pubblico della platea si è in buona parte alzato e trasferito davanti al palco, per godersi gli ultimi attimi di questa bellissima festa.
Davvero un inizio magico e superlativo per il Barezzi Festival 2023, in attesa della parte principale che si terrà a Parma e provincia a novembre: la grandissima qualità dei Calexico ancora una volta ci ha fatto passare una splendida serata.