Gli Stornoway sono tornati: sono passati ben otto anni e mezzo dall’uscita del loro terzo LP, “Bonxie”, e sei anni dal loro scioglimento dopo l’ultimo tour, ma la band di Oxford è ora di nuovo insieme e ha appena realizzato, via Cooking Vinyl, questo “Dig The Mountain!”.
Il frontman e chitarrista Brian Briggs e il tastierista Jon Ouin hanno iniziato a preparare le loro idee da soli, per poi lavorarci insieme aiutati anche da Mike Lindsay dei Tunngs, che ha curato la produzione e così è nato questo nuovo lavoro: con loro è rimasto anche il bassista sudafricano Oli Steadman, mentre suo fratello Rob (batteria) si è trasferito negli Stati Uniti e qui è stato sostuito da Mike Monaghan (Gaz Coombes, Saint Etienne).
In una recente intervista con Clash, Briggs ha spiegato che il gruppo non aveva programmato di pubblicare alcun nuovo album, ma – dopo aver trovato del tempo libero durante la pandemia – ha incominciato a scrivere di nuovo ed è stato un piacere: successivamente le idee si sono sviluppate insieme ai suoi compagni di avventura e tutto il processo è stato assolutamente naturale.
La opening-track “Trouble With The Green” inizia molto piano, ma la sua crescita è costante e intelligente: non mancano la passione e le belle melodie, mentre gli Stornoway ci portano su territori folk pieni di dettagli, ricchi di qualità e di rigogliose armonie.
Interessante anche la collaborazione con la cinese Yijia per la pur difficile cover di “It’s Not Up To You” di Bjork, strumentalmente giocosa, ma allo stesso il duetto tra Briggs e la Tu risulta molto passionale ed emozionante, sfociando in qualcosa di davvero bello e mantenendo una preziosa leggerezza.
C’è Fyfe Dangerfield dei Guillemots in “Anwen”, in cui le voci dei due cantanti dimostrano di poter convivere senza problemi, aggiungendo un certo senso di giocosità al brano, grazie anche all’ottimo lavoro delle percussioni; poi “The Navigator”, che vede la partecipazione di Sam Lee, ha un tono malinconico e sapori folk classici.
“Kicking The Stone”, invece, è una poesia del gallese Paul Henry, con cui Briggs aveva collaborato qualche anno fa: la riproposizione nel campo musicale – dove Brian è accompagnato solamente dal piano – è qualcosa di molto emotivo e non nasconde la qualità letteraria della sua natura, che aggiunge senza dubbio altro valore al brano.
Un lavoro solido e di ottima qualità, “Dig The Mountain!” segna un ritorno gradito e interessante per la band di Oxford.