Atmosfere pugliesi in salsa tex mex quelle di Sebastiano Lillo che col suo “Loving Duende” realizza un esordio sulla lunga distanza in bilico tra Mediterraneo e oltreoceano. Notevole dinamismo per un disco che si lascia spesso andare a lunghe e rilassate jam.
Lillo non nasconde le influenze musicali che l’hanno formato ma rilegge tutto in modo assolutamente personale. Musica senza confini la sua, come si può sentire dall’ascolto attento di “Tostadora” o dalla title track in odor di blues elettrico.
Ritmi alti e frenetici si alternano a momenti più riflessivi dove l’intesa tra i musicisti rende fluido e scorrevole il sound di brani dove gli arpeggi di chitarra toccano le corde giuste. Un album all’insegna della contaminazione, dell’incontro tra popoli, musicalmente cosmopolita e stilisticamente variegato.
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