Nella brulicante e gremita scena post punk internazionale fa il suo ingresso l’esordio dei Lathe of Heaven, band formatasi nel 2021 che racchiude i membri di progetti altisonanti attivi a Brooklyn come Pawns, People’s Temple, Porvenir Oscuro, Android, Hustler ma che ha saputo, dopo una incessante attività on stage e il rilascio di alcune demo, miscelare le sonorità postpunkiane esplorando con soggettività differenti mood.
In “Bound by Naked Sky” ripercorrono sapientemente tutto il repertorio di genere andando a scavare ora nelle viscere gothic tipicamente eighties dell’opener “At Moment’s Age” per virare, poi, su derive decisamente macuniane di Joy Division memoria nella bellissima “Moon-Driven Sea”.
Manco a dirlo, ma noi eravamo già sulle tracce della band newyorkese quando pubblicarono il loro primo singolo estratto dall’album, la vorticosa “Ekpyrosis” che forma, insieme a “Genome” e “Ilusión de Luces (Cold’s Embrace)”, un trittico punk rock, dalle venature dark, di elevata caratura.
Le influenze della band sono dunque cristalline (The Chameleons, Killing Joke, Bauhaus) e sebbene la sensazione del “già sentito” è sempre in agguato, il quartetto statunitense riesce a canalare bene i singoli episodi che si succedono nell’ascolto avvolti da tematiche afferenti alla cosmologia, nella sopra citata “Ekpyrosis”, alla simulazione contenuta nella closing track dal sapore new-wave “Her-alds of the Circuit-Born”, alla malattia mentale (“Moon-Driven Sea”) e all’ontologia contenuta nella cultiana “Entropy” e in “The Spider”.
Invero, il nome della band rende omaggio al noto romanzo di Ursula Le Guin (nel quale un dottore cerca di influenzare i sogni di uomo piegandoli ai suoi desideri), una delle più importanti autrici di fantascienza e di fantasy, con i succitati testi liberamente ispirati alla letteratura sci-fi di autori come Arthur C. Clarke, Octavia Butler e Ken Liu.
Edito dalla prestigiosa etichetta Sacred Bones Record (inter alia, Marissa Nadler, Indigo Sparke, SQÜRL) di Caleb Braaten, la band di Gage Allison, nei trentasette minuti di “Bound by Naked Sky”, proietta l’ascoltatore in un climax sicuramente noto dunque ma allo stesso tempo porta in dote arrangiamenti curati e sonorità convincenti come quelli contenuti in “Inertia” e “The Faithful Image”, tra le migliori della tracklist.
Con note nostalgiche del passato che guardano al futuro e dal presente ben saldo, “Bound by Naked Sky” dimostra di essere un valido debutto.