Tratta da una celebre Graphic Novel edita da DC, questa nuova miniserie Netflix Made In England, se ti metti a fare la conta, ha più difetti che pregi. Però cone tanti prodotti di fantascienza affini ti aggancia con il suo intrigo fitto di incastri e arrivare alla fine è quasi un dovere.
4 detective londinesi trovano esattamente lo stesso cadavere esattamente nello stesso punto di East London, siamo in quella White Chapel dove gironzolava Jack The Ripper, in 4 epoche differenti – sul finire del diciannovesimo secolo, sotto le bombe tedesche, oggi e tra una ventina d’anni.
Ovviamente sono più connessi di quanto possano immaginare e la posta in gioco, anche se decisanente poco approfondita, è alta, altissima. Del resto in questa miniserie sono tante le cose non sufficientemente caratterizzate, così il meccanismo fantascientifico fatto di loop e puzzle finisce col sopraffare interamente il disegno finale, lo scopo, il senso.
Detto questo, la differenza di stili e registri adoperati per mettere in scena le diverse epoche, nonchè il loro alternarsi, rendono il tutto frizzante e divertente da seguire. Alcuni personaggi, quasi tutti quelli del passato, sono molto riusciti ed è facile appassionarsi alle loro storie. Purtroppo non si può dire lo stesso di quello che viene dal futuro, finito nelle mani di una sprecatissima Shira Haas (Shtisel, Unortodox).
Gli effetti speciali sono una discreta ciofeca, che funziona molto bene o molto male a seconda delle epoche a cui vengono associati. Bene con l’estetica cartoonesca utilizzata per il 1945 e per il futuro, molto male con l’hd scelto per le esplosioni ai nostri giorni.