Progetto quanto mai bizzarro o almeno atipico quello che vede coinvolto Lol Tolhurst, storico fondatore dei Cure, di cui è stato batterista per un certo periodo, per passare, in seguito, alle tastiere, e Budgie, compagno ed ex partner in crime di Siouxsie, sia nei Banshees, sia nei Creatures. Sostanzialmente due icone della storia della new wave o post punk, che dir si voglia.
Così dal nulla pubblicano questo disco, in simbiosi con Jacknife Lee, polistrumentista americano e tutta una serie di ospiti super illustri, da James Murphy a The Edge, da Bobbie Gillespie a Isaac Brock.
Siamo dalle parti di una certa new wave, appunto, aggiornata ai tempi moderni, un sound ritmico, riconducibile anche agli stessi ospiti,
I Primal Scream potrebbero essere un riferimento, come approccio alla materia; due menti percussive e un polistrumentista, un disco danzereccio, ma soprattutto tribale, senza dogmi, totalmente libero, si ascolti per esempio “Bodies”, traccia numero sei, che arriva esattamente dopo lo strumentale con ospite The Edge, infervorata e istrionica, per concludersi con un mantra riflessivo da relax post agonismo.
Si esplora anche l’hip hop, quello primordiale, che vira nella sperimentazione, con ospite Pan Amsterdam alle liriche.
C’è l’ossessivo singolo “Ghosted ad Home”, con l’inconfondibile Gillespie, un pezzo che non faccio fatica a credere come possa rendere bene dal vivo.
La divertente title track, piena zeppa di dettagli e la voce di James Murphy, quasi ad omaggiare i Cure dell’85, in salsa suicide.
“Los Angeles” è un disco che non deve dimostrare nulla, semplicemente vuole regalare una chiave di lettura di canzoni moderne ancorate al passato della gioventù dei suoi protagonisti.
Intanto è un lavoro eterogeneo, scuro e solare allo stesso tempo, sicuramente bello oltre le ragionevoli aspettative, non sempre questi esperimenti riescono nell’intento, mentre qui, il ricco parterre non tradisce le attese e ci regala un progetto zeppo di paticolari e grandi episodi.