Sono passati poco più di due anni dall’uscita di “Planet(i)” e ora atterra tra noi, via Full Time Hobby, anche questo terzo LP di Squirrel Flower.

Credit: Alexa Viscius

Registrato ai Drop Of Sun Studios di Asheville, North Carolina insieme ad Alex Farrar (Wednesday, Indigo de Souza, Snail Mail), che si è anche occupato del mixing, il disco vede la partecipazione di MJ Lenderman dei Wednesday e di componenti di Bon Iver, The War On Drugs e della band di Angel Olsen.

Come svela la stessa Ella Williams, titolare del progetto, “Tomorrow’s Fire” è stato ispirato dalle Indiana Dunes, una parte protetta di costa del lago Michigan: se da una parte si puo’ godere della bellezza della natura, dall’altro sembra strano vedere un panorama totalmente industriale fatto di fabbriche metalmeccaniche e centrali nucleari. Ed è proprio da questo contrasto che sembra arrivare il titolo di questo suo terzo LP.

Il disco si apre con “I Don’t Use A Trash Can”, la nuova versione di una delle sue prime canzoni, presente sul suo EP “Early Winter Songs From Middle America” del 2015: il pezzo non è solo emozionante, ma sembra volerci portare verso territori ultraterreni ricchi di solennità e di toni angelici con interessanti armonie e un’incredibile dolcezza che entra nel cuore sin dal primo ascolto.

Come da lei stesso ammesso, il recente singolo “Alley Light” ha più di un elemento springsteeninano – rock americano e rilassato perfetto come compagno per un lungo viaggio – mentre mette in luce le capacità di songwriter di Ella.

“When A Plant Is Dying” riflette sulle sfide di essere un artista in questo mondo e su come sia frustrante non essere compresi a volte: il suo suono da scarno e riflessivo si fa sempre più pieno grazie a rumorose chitarre che ci portano verso paesaggi sonori alt-rock dai profumi ’90s con grandi schitarrate, prima di tornare ancora verso momenti più calmi e meditativi.

Anche la successiva “Intheskatepark” si muove su terreni alt-rock, ma questa volta decisamente più melodici grazie a delle chitarre fuzzy ed eccitanti, mentre la cortissima, cattiva e rabbiosa “Full Time Job” pare volerci riportare verso gli anni del grunge con quella sua grandissima potenza sonora che arriva dritto al punto.

Un altro lavoro molto solido per Squirrel Flower che, pur citando a piene mani il passato a livello sonoro, regala anche questa volta un songwriting di ottima qualità, pieno di emozioni e di intensità.