I The Gaslight Anthem sono una band dalle mille vite e dalle altrettante storie da raccontare. “History Books”, la loro ultima fatica discografica, arriva ben nove anni dopo il disco precedente, “Get Hurt”. Immaginario e poetica dell’album sono intuibili sin dalla (bellissima) cover. Si tratta di un lavoro dai toni epici – poetici – in cui Brian Fallon e soci sciorinano tutte quelle peculiarità che hanno reso la formazione del New Jersey uno dei nomi più interessanti degli Anni Dieci del Duemila.
Questa volta l’amore per il “Boss” non si è manifestato in maniera puramente platonica. Bruce Springsteen, infatti, ha duettato con con Fallon sulle note della splendida title-track, rendendola, se possibile, ancor più incisiva. Del resto, i temi trattati all’interno delle dieci canzoni che compongono la tracklist del disco, non sono così lontani da quelli cantati, nel corso degli anni, dall’autore di “Born To Run”. Storie vere, di vita vissuta, dove i protagonisti vagano perennemente in bilico fra la speranza di un’esistenza migliore e la rassegnazione all’oblio della mediocrità.
In “History Books”, però, c’è spazio anche per le esperienze personali di Fallon. Il messaggio di redenzione espresso in “Positive Charge”, primo singolo estratto, riguarda proprio il percorso di terapia intrapreso dal singer americano. Il brano, inoltre, rappresenta una sorta di invito a non mollare di un centimetro di fronte alle avversità. Sempre ottimo pure il guitar touch di Alex Rosamilia. Un pezzo come “Autumn”, per esempio, non avrebbe lo stesso sapore senza gli assoli del chitarrista dei Gaslight. E lo stesso discorso vale pure per l’esplosività della trascinante “Little Fires”. Ascoltando “History Books”, si respira americanità da ogni nota. Volendo fare un parallelo “letterario”, le vicende narrate da Brian Fallon nei suoi testi non si discostano molto da quelle presenti nei romanzi di Kerouac.
L’altra stella cometa seguita dalla band durante la realizzazione dell’album, è senza ombra di dubbio quella di Eddie Vedder e dei suoi (primi) Pearl Jam, così come risulta evidente nel ritornello di “I Live In The Room Above Her”. In definitiva, il sesto album in studio dei The Gaslight Anthem è un lavoro ben suonato e prodotto (da Peter Katis). La summa della cifra musicale (e stilistica) raggiunta da Fallon e compagni negli ultimi anni.
Entrando più nello specifico, “History Books” è un trattato sonoro di sociologia su quella che è la vita nella provincia statunitense. Di più. L’ultima fatica dei Gaslight supera di gran lunga la sufficienza e si colloca indiscutibilmente fra le opere migliori della discografia della band. Rientrare nel mainstream musicale in punta di piedi ed uscirne con grande carisma e maggiore consapevolezza. Questo è “History Books”.